Dopo il passaggio di consegne alla presidenza, con Piero Tirone che nel mese di luglio del 2020 ha assunto l’incarico tenuto per oltre 12 anni da Orlando Perera, la Stefano Tempia ha appena rinnovato i suoi vertici artistici, con Luigi Cociglio e Antonmario Semolini che sono stati chiamati a ricoprire rispettivamente le funzioni di maestro del coro e direttore artistico e di direttore principale d’orchestra.
In un periodo assai difficile per il settore culturale come quello che stiamo vivendo, si tratta di un segnale molto positivo per la storica associazione torinese, che in questo modo vuole porre le basi per il rilancio della sua attività in vista del prestigioso traguardo del 150° anniversario, che cadrà nel 2025.
Prima di allora, la Tempia celebrerà però anche un altro evento della massima importanza, ossia il 1000° concerto della sua storia, che venerdì 10 dicembre nella splendida cornice della Cattedrale di San Giovanni di Torino vedrà Semolini esordire alla testa dell’Orchestra Sinfonica della Stefano Tempia nelle Sinfonie n. 6, 7 e 8 di Franz Joseph Haydn, tre incantevoli pagine concepite nel più puro stile concertante italiano ispirandosi a tre diversi momenti della giornata, Le Matin, Le Midi e Le Soir, un topos che conobbe una notevole fortuna nel XVIII secolo e che influenzò tra gli altri anche il poema Il Giorno di Giuseppe Parini.
Cociglio si presenterà invece per la prima volta al pubblico sabato 18 dicembre nella Parrocchia di Madonna delle Rose, nel corso di un concerto che vedrà il Coro Accademico della Stefano Tempia e l’organista Luca Benedicti eseguire un eclettico programma intriso di spirito natalizio, che abbinerà alla Messa “Aux chapelles” di Charles Gounod una serie di deliziose pagine bachiane – tratte per la maggior parte dall’Oratorio di Natale, capolavoro assoluto, eseguito dalla Tempia nel dicembre del 2018 nel quadro del progetto Intrecci Barocchi – gli Ave verum corpus di Mozart e di Saint-Saëns, per chiudere con Northern Light del compositore contemporaneo norvegese Ola Gjeilo.
Due concerti che nel loro insieme rappresentano un invitante preludio per la stagione concertistica 2022 della Stefano Tempia, che ha in serbo per gli appassionati parecchie novità molto invitanti. (ast)