Lingotto Musica: una fantastica avventura da 25 anni!
Intervista a Francesca Camerana

La parola che torna più spesso nei ricordi di Francesca Gentile Camerana è “avventura”.
Ed è una bellissima avventura quella che è iniziata 25 anni fa (era il 6 maggio 1994) con l’inaugurazione dell’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto.
«Ero una flautista ed ero anche la consulente della Fiat per quanto riguarda la musica – racconta la direttrice artistica dei Concerti del Lingotto –. Nel 1988 mi chiesero di organizzare un concerto per la consegna di un Premio Agnelli. Io avevo appena visto in televisione Claudio Abbado che dirigeva un concerto con un’orchestra giovanile e ne ero rimasta affascinata. Così lo chiamai chiedendogli se poteva venire a Torino pochi mesi dopo per un concerto, mi rispose con una risata: aveva impegni per i due anni successivi! Però era incuriosito e venne a vedere il Lingotto che iniziava a trasformarsi e il 24 settembre 1990 venne a dirigere la Quarta sinfonia di Bruckner con i Wiener Philharmoniker nell’ex Sala Presse. Fu un’avventura incredibile: ci facemmo dare la camera acustica da Ferrara».

È iniziato tutto da lì?
«Sì. Fu un concerto magnifico, un grandissimo successo e alla fine Abbado disse a Romiti: “Sento dire che al Lingotto farete una sala congressi e non pensate di fare una sala per la musica?”. La risposta di Romiti fu immediata: “Se ci aiuti facciamo un Auditorium”. E Abbado propose subito di chiamare l’ingegnere acustico Helmut Müller. L’avventura ripartì da lì!»

Poi il 6 maggio 1994 venne con i Berliner Philharmoniker a inaugurare la sala disegnata da Renzo Piano…
«Da quel momento i Berliner considerarono il Lingotto la loro ‘seconda casa’ e Abbado se ne preoccupò sempre: non voleva che lucidassi il pavimento di ciliegio se no non vibrava, ci faceva togliere il vetro dalle balaustre del coro…».

A leggere i nomi di direttori e solisti che sono saliti su quel palco in questi 25 anni c’è da rimanere impressionati: da Bychkov a Sawallisch, da Rattle a Gergiev, si immaginava, 25 anni fa, che questa sarebbe stata la storia del Lingotto?
«Per me allora era tutto nuovo. La nascita dell’Auditorium per me fu un miracolo, un regalo, l’inizio di un’avventura magica. È diventata una sala amatissima e tutti quelli che hanno suonato o diretto qui vogliono tornarci».

Sogna qualche nome da invitare?
«Vorrei che tornasse Yo-Yo Ma. Mentre tra i nuovi artisti che abbiamo invitato mi è piaciuto molto Teodor Currentzis. Sono pronta a scoprire i giovani e il nuovo, sono curiosa. E poi penso ai miei “amati” Pappano e Gergiev».

Per la festa del venticinquennale ha invitato a dirigere Daniel Harding…
«Per me lui è l’unico vero pupillo di Abbado. Con il Lingotto ha un rapporto strettissimo: è stato il protagonista del progetto “Sintonie”. Per me è un direttore straordinario, un coltissimo Peter Pan».

Susanna Franchi