Quello dei concorsi internazionali è un argomento controverso, tanto più oggi, nell’era digitale. Secondo qualcuno infatti oggi basta aprire un canale Youtube o un profilo Instagram per raggiungere immediatamente milioni di ascoltatori e ottenere grande visibilità, consenso e anche contratti discografici (ma questo significa essere dei bravi musicisti tout court?). I più cinici dicono addirittura che i concorsi sono diventati un po’ come le corse dei cavalli: il vincitore è chi suona veloce e senza errori, non l’interprete maturo che dimostra una reale comprensione della musica ed è capace di commuovere il pubblico. Infine pare che lo stesso Rostropovič abbia dichiarato che un vero musicista non ha mai vinto il primo premio…
A dispetto di queste opinioni resta ancora vero che per un giovane musicista di talento una delle modalità più sicure, se non l’unica, per far notare a chi conta (la giuria, gli organizzatori, i discografici…) la propria reale bravura è vincere un prestigioso concorso internazionale. Competizioni di questo genere ce ne sono centinaia, in tutto il mondo. Alcune hanno una lunga tradizione, altre sono più recenti, come la Alice and Eleonore Schoenfeld International String Competition di Harbin in Cina, fondata nel 2013 e dedicata a due illustri musiciste ed eccellenti didatte che hanno formato generazioni di musicisti, essi stessi vincitori di concorsi.
Nel 2016, la giuria di questo concorso vantava la presenza di Lynn Harrell e Shlomo Mintz e ha assegnato il primo premio per la musica da camera al Quartetto Notos, formazione non nuova a riconoscimenti prestigiosi: nel 2017 ha vinto l’ECHO Klassik, il premio della critica discografica tedesca, nel 2013 si era aggiudicato Vittorio Gui a Firenze, il premio Parkhouse Award a Londra e l’Almere International Competition in Olanda. Dove arriva questo quartetto con pianoforte fa man bassa di premi, per questo non stupisce che la loro agenda sia ricca di inviti alla Wigmore Hall di Londra, al Concertgebouw di Amsterdam, ai Festival di Schwetzingen e Reinghau, a Würzberg, al Mecklenburg-Worpommen… Il 13 aprile passeranno anche da Torino – per la rassegna Lingotto Giovani – e sarebbe un peccato perderli!
Tanto più che per l’occasione il Quartetto Notos si unisce a un giovane contrabbassista di grande talento per l’esecuzione del Quintetto “La trota” di Schubert.

Wies de Boevé è il suo nome, ed è stato individuato dalla direzione artistica di Lingotto Musica per essersi messo in evidenza all’Internationaler Musikwettbewerb der ARD di Monaco di Baviera nel 2016, dove ha acciuffato (caso raro per un contrabbassista!) il primo premio. Wies de Boevé per altro è primo contrabbasso della Bayerischen Rundfunks di Monaco e regolare ospite della Filarmonica di Berlino, dell’orchestra del Concertgebouw di Amsterdam e della Staatskapelle di Berlino: un curriculum di tutto rispetto!
Per gustare ancora di più il grande capolavoro schubertiano è prevista prima del concerto una breve guida all’ascolto realizzata da Luca Lops, uno studente del DAMS di Torino con cui l’Associazione Lingotto Musica collabora da tre anni. Perché anche i futuri musicologi hanno diritto alla loro ribalta!
Laura Brucalassi