Pallido, vestito di nero, capelli in parte lunghi in parte rasati, voce baritonale: Teodor Currentzis ha l’aspetto tenebroso di un punk, e un alone di mistero lo circonda, alimentato da scelte anticonvenzionali. Negli Anni Novanta lascia la Grecia, dove è nato, per trasferirsi in Russia, prima a San Pietroburgo per studiare direzione d’orchestra con Il’ja Musin (già maestro di Gergiev e Bychkov), poi a Novosibirsk, per dirigere l’Opera di Stato e l’Orchestra cittadina. Ma alle sue condizioni. Nel 2004 ricerca persone disposte ad aderire alla sua idea di musica e fonda un coro e un’orchestra con strumenti storici, MusicAeterna, con cui vive in simbiosi. Il legame tra loro è così forte che l’ensemble segue Currentzis anche a Perm, città con un milione di abitanti a 1.400 chilometri a nordest di Mosca, dove si è “esiliato” «perché – riferisce – le autorità governative volevano mettere bocca sulle mie scelte artistiche». In questo feudo di ghiaccio sogna di creare «un monastero della musica».
Ma qual è la sua idea di arte? «L’arte pura – ha dichiarato – non è quella che trasformiamo in materia commerciale, che deperisce in qualità e perde il suo spirito. Messa in vendita, l’arte diventa inespressiva. […] Come lo spirito che anima il corpo, un concerto senza cuore, lacrime e sangue è solo un esercizio di stile». E ancora: «Io sono qui per recuperare la trascendenza, lo spirituale nell’arte, affinché chi assista a un concerto si senta coinvolto».
MusicAeterna partecipa di questa visione. «Siamo una comune – racconta il direttore – ma non viviamo sotto lo stesso tetto, anche se vorremmo. Condividiamo la giornata insieme, abbiamo le stesse idee, ascoltiamo musica bizantina, o rock psichedelico… Siamo una democrazia. […] Durante le prove provoco i musicisti, li stimolo a dire la loro, se un’idea è buona la faccio mia. Le decisioni vengono prese insieme. Io faccio suonare l’orchestra in piedi anche per una Sinfonia di Mahler e per il barocco li faccio danzare, come usava all’epoca. Chi non lo accetta non sopravvive da noi».
In passato Currentzis ha declinato molte offerte di concerti, poi sono arrivate le prime incisioni e i successi dei cd dedicati a Rameau e, per Sony Classical, della recente trilogia Mozart-Da Ponte, accolta come un fenomeno “destabilizzante”. Oggi gli impegni si sono moltiplicati e MusicAeterna è contesa da Aix-en-Provence a Lucerna, da Helsinki a Vienna, Berlino, Parigi, Amsterdam. La tournée italiana ha toccato Ravello e ora arriva a Torino, per la stagione di Lingotto Musica.
L’approccio di Currentzis non lascia indifferenti. Per qualcuno è la bacchetta del futuro, un rivoluzionario, un ribelle (come nel documentario The Classical Rebel a lui dedicato nel 2016). Altri non esitano a definirlo un furbo, troppo curato nei dettagli per essere un asceta, troppo coccolato dalle major discografiche e dai luoghi sacri della classica per essere credibile come sovversivo…
Per decidere non resta che ascoltarlo dal vivo: la musica avrà l’ultima parola!
Laura Brucalassi