Nato a Zagabria nel 1997, a soli vent’anni ha trionfato nell’edizione 2017 del Concorso Pianistico Internazionale «Ferruccio Busoni», iscrivendo il proprio nome nell’albo d’oro della competizione istituita nel 1949 dietro spinta di Arturo Benedetti Michelangeli, insieme a quelli di grandissimi interpreti come Martha Argherich, Jörg Demus e Lilya Zilberstein.
Un successo celebrato dai media nazionali e internazionali che hanno scritto delle sue «mani, fantastiche, che affondano larghe nella tastiera, sciolte e generose, con quella facilità inconsapevole che si possiede una volta sola nella vita»; e ancora: «Krpan è un radicale pianista. Tutt’uno con lo strumento. Immerso in esso. Senza alcun contatto col mondo esterno che non sia musica. […] Quando con le lunghe mani cavalca sicuro la tastiera, sembra far affiorare con tranquillità qualcosa che è lì nascosto.» (Carla Moreni, Il Sole 24 Ore). È dunque con il recital solistico di Ivan Krpan che martedì 13 novembre 2018 alle 20.30 prende il via la stagione 2018-2019 di Lingotto Giovani, la rassegna cameristica di Lingotto Musica che imposta la propria programmazione ospitando i vincitori dei più prestigiosi concorsi internazionali.
Il programma della serata prende il via con la Sonata n. 27 in mi minore op. 90 di Ludwig van Beethoven, opera scritta nel 1814 che segna il passaggio in ambito sonatistico tra il cosiddetto “periodo eroico” culminato con l’Appassionata e il successivo “terzo stile” inaugurato dalla Sonata op. 101. L’Allgemeine Musikalische Zeitung nel 1816 giudicherà la Sonata, come una delle più «semplici, ricche di melodia, piene d’espressione, di chiarezza e di dolcezza» fra tutte quelle di Beethoven.
A seguire la Sonata n. 30 in mi maggiore op. 109, primo esemplare del trittico composto insieme alle op. 110 e 111 tra 1819 e il 1822, che rappresenta il vero testamento beethoveniano nel genere della Sonata per pianoforte. «La ricerca di una nuova razionalità strutturale e dialettica nella successione dei brani che costituiscono la Sonata, sembra essere qui il principale problema formale che assilla Beethoven e che egli risolve a favore di una geniale asimmetria di strepitosa novità: non più tre o quattro movimenti distribuiti secondo il tradizionale principio dell’equilibrio interno, né due Allegri monumentali collegati da un breve e succoso tempo lento, come nell’Aurora; ma il modernissimo, apparente “squilibrio” tra il Vivace, ma non troppo e il Prestissimo iniziali, brevi e straordinariamente concisi, e la grande espansione del «Tema con variazioni», chiave di volta su cui è spostato il baricentro della Sonata e attorno alla quale gravitano gli altri due movimenti» (Giovanni Carli Ballola).
A conclusione del concerto Après une lecture de Dante. Fantasia quasi Sonata di Franz Liszt, settima e ultima pagina del secondo quaderno, dedicato all’Italia, della racconta Années de pèlérinage; ispirato alla Divina Commedia, un testo molto amato da Liszt, il brano è una raffigurazione sonora di tre momenti particolarmente significativi del poema: l’inferno, l’angosciosa supplica dei dannati e l’episodio di Paolo e Francesca.
Grazie al rinnovato accordo con l’Università di Torino e il corso di laurea in DAMS anche questa stagione i concerti della rassegna saranno introdotti da una breve guida all’ascolto a cura dei migliori studenti dell’Ateneo: il primo concerto sarà introdotto da Camilla Canalini.
Prima del concerto, infine, il presidente Giuseppe Proto e il direttore artistico Francesca Gentile Camerana premieranno i vincitori del concorso di critica musicale Scrivere di musica dal vivo 2017-2018, invitando il giovane pubblico della Sala 500 a prendere nuovamente parte alla nuova edizione, per la stagione 2018-2019, dell’iniziativa. (lingotto musica)