Dopo due stagioni a singhiozzo a causa della pandemia, tra sospensioni, ripartenze sfiorate e posticipazioni, riprendono i concerti del Lingotto: sei appuntamenti di primo piano, con punte di diamante nel debutto di Esa-Pekka Salonen e nel ritorno dei 12 Violoncellisti dei Berliner Philharmoniker. Anticipa di qualche giorno la stagione principale la rassegna cameristica Lingotto Giovani, che raccoglie le promesse della musica classica internazionale: altri sei appuntamenti della durata di un’ora ciascuno nella Sala 500 del Lingotto (la gemella in miniatura dell’Auditorium “Agnelli”, sempre firmata da Renzo Piano), a partire da ottobre e fino al prossimo aprile. Protagonisti, come di consueto, i giovani solisti emersi nei grandi concorsi internazionali nelle ultime stagioni. Quest’anno provengono da Stati Uniti, Francia, Paesi Bassi, Germania e Russia – oltre ai talenti nostrani – e propongono pagine del grande repertorio con chicche da riscoprire, da Agustín Barrios a Henryk Wieniawski. Tutti i concerti (biglietti da 5 a 10 euro) sono introdotti da una breve guida all’ascolto a cura dei migliori studenti del DAMS.
Nello specifico, la violinista americana Nancy Zhou inaugura la rassegna martedì 5 ottobre alle 20.30, con l’immancabile e funambolico Trillo del diavolo di Tartini, a cui si aggiungono la Sonata n. 6 in la maggiore n. 1 op. 30 di Beethoven e la Sonata in do minore n. 3 op. 45 di Grieg. Ventottenne, Zhou ha trionfato in due concorsi prestigiosi come l’Isaac Stern a Shanghai e l’International Music Competition di Harbin. Al pianoforte l’accompagna Stefano Musso, ex borsista dell’Associazione De Sono.
Giovedì 25 novembre si torna nella Sala 500 con il chitarrista ventisettenne franco-spagnolo Thibaut Garcia, rivelazione dell’anno al Victoires de la Musique Classique 2019 nonché BBC New Generation Artist. Il programma abbraccia tre secoli di musica con una selezione di cinque Sonate di Scarlatti, pagine dell’uruguayano Barrios, le Variazioni su un canto popolare anatolico del contemporaneo Carlo Domeniconi e la Rossiniana n. 1 op. 119 di Mauro Giuliani, chitarrista, compositore e violoncellista attivo nella Napoli a cavallo tra Sette e Ottocento.
Primo appuntamento del 2022 martedì 25 gennaio, con il Quartetto Eos. Già balzati alle cronache per la vittoria del Premio Abbiati nel 2019 e del Premio Farulli nel 2018, i quattro giovani membri dell’ensemble (Elia Chiesa, Giacomo Del Papa, Alessandro Acqui e Silvia Ancarani) saranno alle prese con il Quartetto in la minore n. 2 op. 51 di Brahms e il Quartetto n. 6 Sz. 114 di Bartók.
Per il debutto al Lingotto il 3 febbraio il violinista statunitense di origini asiatiche Kevin Zhu propone invece, insieme al pianista Federico Nicoletta, Gershwin (la suite Porgy and Bess), Wieniawski (Fantaisie brillante sur les motifs du Faust de Gounod op. 20) e Schubert (Fantasia in do maggiore sul lied Sei mir gegrüsst D. 934).
L’appuntamento dell’8 marzo è tutto nel segno della grande tradizione russa tra Otto e Novecento: la Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte op. 19 di Rachmaninov e la Sonata op. 119 di Prokof’ev, affidate al violoncellista olandese Anton Mecht Spronk (vincitore nel 2019 del Primo Premio al Concorso Mazzacurati di Torino) e al pianista tedesco Mario Häring.
Chiusura in bellezza nella primavera 2022 (il 12 aprile) con il pianista funambolico moscovita Mikhaïl Bouzine, reduce dal Concours International de Piano d’Orléans dove si è aggiudicato il primo premio nel 2020.
Edoardo Pelligra