PREMIO DI CRITICA MUSICALE PER LE GENERAZIONI DELL’ERA DI INTERNET
Ascoltare la musica, soprattutto la musica di tradizione d’arte, non è solo un divertimento, non un’attività puramente passiva, ma un’azione intellettuale e un esercizio di cultura. A maggior ragione ciò vale per lo scrivere di musica.
Il suono scorre via e lascia impressioni più o meno forti. Sempre si sente il bisogno di fissare queste impressioni, di chiarirle, di definire verbalmente ciò che si è ascoltato e le nostre opinioni sulla composizione e, ancor più, sulla esecuzione. L’ascolto soprattutto dal vivo suscita il bisogno di scambiare le idee, di confrontare i giudizi, mettere alla prova il nostro con l’altrui giudizio: è una reazione quasi connaturata all’ascolto consapevole.
Ascoltare la musica, soprattutto la musica di tradizione d’arte, non è solo un divertimento, non un’attività puramente passiva, ma un’azione intellettuale e un esercizio di cultura. A maggior ragione ciò vale per lo scrivere di musica.
L’esecuzione dal vivo, infatti, è una forma di comunicazione a più livelli, che nessuna esperienza può eguagliare nella sua ricchezza: né l’ascolto di cd o dvd, né il pur interessante confronto di esecuzioni permesso dalla rete internet. La qualità, l’effetto surrounding, la compresenza di altri ascoltatori, il ivello d’attenzione ecc. sono elementi che nessun surrogato tecnico potrà mai riprodurre.
Nell’epoca attuale, in cui i mezzi di comunicazione immediata, rapidissima e intensiva si sono moltiplicati, l’ascolto musicale spesso rischia di non trovare più questa attenta discussione, mancando gli spazi e i luoghi dove sviluppare la riflessione e il dialogo.
Sono ancora attive alcune grandi firme del giornalismo musicale italiano, che episodicamente propongono giudizi e opinioni su cui riflettere; ma nella media quotidiana sembra che l’esercizio della riflessione sui concerti di musica d’arte disponga di spazi sempre più esigui. I giornali cartacei hanno ormai ridotto ai minimi termini lo scrivere di musica, e solo parzialmente questo crescente vuoto viene colmato dalle testate on-line.
Blog e riviste on-line, nate anche per spontanea necessità di gruppi di utenti, contano oggi migliaia di contatti quotidiani. Ciò significa che l’interesse per lo spazio comune è vivo anche nella rete dei frequentatori dei concerti e degli ascoltatori di musica d’arte in fasce d’età anche molto giovani. In questo ambito l’iniziativa del Lingotto mette a disposizione uno spazio di confronto agli studenti che vogliano proporre la propria voce. Ogni recensione troverà adeguato interesse: l’obiettivo non è “vinca il migliore”, ma “vinca la musica”, e più precisamente la musica dal vivo.
La proposta del Lingotto ai più giovani è allora quella di affrontare l’esercizio della recensione dell’esecuzione di musica d’arte dal vivo, di mettersi alla prova dello scrivere di musica inteso come dialogo e riflessione sull’ascolto. Un premio per le recensioni di musica dal vivo, quindi, non rappresenta tanto una gara a chi meglio e più chiaramente “interpreta un’interpretazione”, come (forse erroneamente) è stata definita l’attività del critico musicale. Obiettivo del premio del Lingotto è invece riaprire verso le fasce d’età più giovani uno spazio di riflessione comune sul fenomeno della musica classica dal vivo, nell’intenzione del ricupero di quella dimensione collettiva del parlare di musica.
Per maggiori informazioni e scaricare il bando del concorso:
http://www.lingottomusica.it/index.php/la-stagione/scrivere-di-musica-dal-vivo.html