Immagine, movimento: un festival per celebrare il centenario legame tra cinema e musica

Correva l’anno 2000 e a Torino si inauguravano il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e la Film Commission Torino Piemonte, consolidando il capoluogo piemontese come un punto di riferimento significativo per la settima arte.
A distanza di vent’anni Torino diventa “Città del Cinema” e ospita lungo tutto il 2020 un fertile cartellone di appuntamenti che intrecciano la visione cinematografica all’arte, al teatro e alla musica, offrendo anche incontri con esperti e momenti formativi di ampio respiro.
È in questo contesto che si inserisce il festival primaverile Immagine, movimento, in ideale continuità con le rassegne tematiche promosse dalla Città di Torino negli ultimi anni (Festival Casella, Vivaldi, Strauss, Espressionismo). L’intento è in particolare quello di sottolineare il legame profondo tra la musica e il cinema, due linguaggi spesso messi in dialogo e prestati l’uno all’altro.
Si inaugura domenica 1° marzo con la sonorizzazione del berlinese film muto Menschen am Sonntag realizzata dai Marlene Kuntz, negli spazi del Cinema Massimo, per una serata a cura di Seeyousound e Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con Goethe Institut Turin.
Si prosegue con una serie di concerti che ci raccontano le impressioni visive create dall’intreccio parola-musica, come nella Quarta sinfonia di Mahler (giovedì 5 e venerdì 6 marzo) – l’autore scelto da Visconti in Morte a Venezia – ma anche sulle note di Schubert e Wagner (giovedì 19 e venerdì 20 marzo) o di Martucci e Šostakovič (giovedì 26 e venerdì 27 marzo), eseguite dall’Orchestra Nazionale Rai. Si rievocano film memorabili come Shine anche grazie all’esecuzione del Concerto n. 3 di Rachmaninov, firmata dall’Orchestra Filarmonica di Torino (martedì 17 marzo).
La forza dell’immagine viene evocata anche dal tumulto della guerra (Grande Sinfonia caratteristica per la pace con la Repubblica Francese di Wranitzky) a cura dell’Orchestra da Camera “Giovanni Battista Polledro” (martedì 7 aprile) o dalla soavità della danza, con un programma a cura dell’Unione Musicale che vedrà in scena l’Orchestra Barocca di Venezia con il mezzosoprano Romina Basso (mercoledì 8 aprile).
E se La Bohème al Teatro Regio (dall’11 al 22 marzo) non solo ci fa tornare indietro al 1896, anno del suo debutto e della nascita del cinema, ma è anche un’opera densa di visioni cinematografiche che a sua volta ha ispirato versioni sul grande schermo, lo spettacolo Equilibri ci proietta tra le arti performative contemporanee circensi con un’inedita collaborazione (martedì 17 marzo) tra l’Accademia di Musica di Pinerolo e FLIC Scuola di Circo di Torino, in una mescolanza di linguaggi dal forte impatto scenico. Occasione che ci farà pensare alla Strada di Fellini.
Arricchiscono il festival alcuni incontri con il pubblico presso le biblioteche civiche pensate per discutere di quegli intrecci miracolosi tra cinema e musica, passando da Bach a Pasolini e Bergman, dal gangster movie al melodramma verista.

Anna Parvopassu

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