Elogio della forma

    Elogio della forma

    27 Novembre 2023

    Politecnico di Torino – Aula Magna Giovanni Agnelli corso Duca Abruzzi 24, Torino - vedi mappa

    ore 18:00 - 19:30

     

    Felice ritorno sul palco del Politecnico di uno tra i più blasonati e affezionati Trii che da sempre calcano le scene per Polincontri. Si tratta del Trio Johannes (Francesco Manara violino, Massimo Polidori violoncello, Claudio Voghera pianoforte) di formazione torinese, ospite della 32° stagione per i Concerti del Politecnico nel pomeriggio di lunedì 27 novembre 2023 alle ore 18.
    In programma due Trii veri capisaldi della musica da camera dell’Ottocento. E precisamente il Trio op. 97 di Beethoven e l’op. 65 di Dvořák.
    Terminato nel 1811 il Trio op. 97 è detto ‘Arciduca’ dal nome del dedicatario, Rodolfo d’Asburgo fratello dell’imperatore Leopoldo II, già allievo, fraterno amico di Beethoven. Con l’op. 97, vera pietra miliare nell’ambito della letteratura per tale formazione, Beethoven smise di comporre per questo organico. La prima esecuzione ebbe luogo verosimilmente l’11 aprile del 1814, in occasione di una serata promossa dal violinista Schuppanzigh, con l’autore stesso alla tastiera e Linke al violoncello; una replica si ebbe in maggio, nel corso di una matinée al Prater, e fu l’ultima apparizione pubblica in veste di esecutore del quarantaquattrenne compositore.
    Nel primo tempo emergono elementi già quasi schubertiani che paiono anticipare la pianistica Sonata D 960. Dallo Scherzo di notevoli proporzioni, s’irradia un senso di gioia appena offuscata da qualche sinistro barbaglio. Ma il vertici massimi di poesia il Trio li raggiunge nell’Andante cantabile ove gli aspetti melodici, armonici, ritmici, timbrici e dinamici, costituiscono un caleidoscopio di fantasmagorie sonore; in chiusura una coda «di una purezza ultraterrena», poesia allo stato puro, di un cangiantismo immateriale che ha del miracoloso.
    Quanto al ceco Dvořák il capolavoro nell’ambito del genere del Trio si sa è l’op. 90, il cosidetto ‘Dumky’(1891). Meno noto l’antecedente Trio in fa minore op. 65 composto nel 1883 nell’anno della definitiva affermazione del musicista sul piano internazionale. Si registrano infatti le esecuzioni in terra ungherese, tedesca e soprattutto sul suolo britannico del suo ampio Stabat Mater. Dvořák non era nuovo al genere; infatti già aveva composto un Trio per l’organico di archi e pianoforte e si tratta dell’op. 21 poi seguito dal Tri op 26.

    Quanto all’op. 65 in programma nel concerto del Trio Johannes è pagina in cui si ammira un felice mix di ispirazione slava ed elementi di natura classica riconducibili alla tradizione, ma soprattutto al suo grande coetaneo e amico Johannes Brahms.
    Quattro i movimenti e un’atmosfera che oscilla tra momenti lirici e accensioni mistiche. Nel Poco Adagio da rilevare una di quelle indimenticabili melodie che subito fanno terra boema mentre nello Scherzo il richiamo è a forme di danza popolare come il furiant che spesso il musicista impiegava anche nei suoi lavori orchestrali. Da ultimo un Finale ricco e variegato dalle contrastanti sezioni. Impossibile non restarne affascinati.

    Programma

    Beethoven     Trio in si bemolle maggiore op. 97 ‘Arciduca’
    Dvořák           Trio in fa minore op. 65

    Interpreti

    Trio Johannes

    (Francesco Manara violino
    Massimo Polidori violoncello
     Claudio Voghera pianoforte)

    Trio Johannes  
    Nasce nel 1993 dall’incontro del violinista Francesco Manara, del pianista Claudio Voghera e del violoncellista Massimo Polidori, compagni di studi all’interno del Conservatorio “G. Verdi” di Torino, con in comune una grande passione per la musica da camera.
    I tre musicisti vantano individualmente importanti affermazioni: Francesco Manara nel 1992 viene scelto da Riccardo Muti per ricoprire il posto di Primo violino solista nell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e nel 1993 vince il Primo Premio al Concorso Internazionale di Ginevra; Massimo Polidori, dopo aver vinto il Primo Premio di Virtuosité del Conservatorio di Ginevra, ricopre dal 2000 il posto di Primo violoncello nell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano; Claudio Voghera, docente di pianoforte principale presso il Conservatorio di Torino, già allievo di Aldo Ciccolini, nel 1993 vince il Grand Prix de Sonates Violon et Piano dell’Accademia di Losanna.
    Il Trio Johannes, grazie ad una borsa di studio della De Sono, studia presso la Scuola Superiore Internazionale di Musica da Camera del Trio di Trieste, con Dario De Rosa, Renato Zanettovich e Amedeo Baldovino e si afferma presto in numerosi concorsi nazionali e internazionali: nel 1998 vince il secondo premio al III Concorso Internazionale Premio Trio di Trieste, nel 1999 il secondo premio al 3rd International Chamber Music Competition di Osaka e  nel 2001  il primo premio del 50th Concert Artists Guild Competition di New York; in seguito a questo  successo  debutta negli Stati Uniti suonando per le principali società concertistiche, tra le quali, la Weill Recital Hall della Carnegie Hall a New York, la Pittsburgh Chamber Music Society e  la Market Square Concerts di Harrisburg.
    In Italia è regolarmente ospite delle più importanti società concertistiche quali gli Amici della Musica di Padova, Vicenza, Firenze, Palermo, Bologna, Perugia, il Bologna Festival, il Ravenna Festival, la Gog di Genova, la Società dei Concerti di Milano, l’Unione Musicale di Torino, il festival MiTo, il Teatro alla Scala di Milano; ha effettuato tournée in Sud America  suonando nelle principali sale da concerto di Argentina, Uruguay e Brasile. Grazie a un’importante collaborazione con l’Accademia di Musica di Pinerolo, ha eseguito nelle ultime sei stagioni l’integrale della musica da camera con pianoforte di Brahms e Schumann.
    Le incisioni discografiche del Trio comprendono l’integrale dei Trii e Quartetti con pianoforte di Brahms per il magazine musicale «Amadeus» e un cd dedicato alla musica da camera di Ravel.