
20 Novembre 2023
Politecnico di Torino – Aula Magna Giovanni Agnelli corso Duca Abruzzi 24, Torino - vedi mappa
ore 18:00 - 19:30
Apertura di concerto nel segno di Clementi che al genere della Sonata tastieristica dedicò buona parte del suo operare. E si tratta del primo dei Capricci in forma sonata dell’op. 47. Un brano già quasi preromantico appassionato e concitato, ma con un movimento finale che guarda un po’ al passato. Se ne ricorderanno poi anche Beethoven e i Romantici.
Gli schubertiani Drei Klavierstücke D 946 composti nel 1828 erano particolarmente amati dal compositore per quella loro caratteristica di pagine aforistiche dal tono colloquiale, per la cantabilità e la freschezza popolare preferendole al virtuosismo di ben altri brani. Se il primo presenta tratti cavallereschi, il secondo è forse il più originale in virtù della tenerezza di una barcarola dal delicato sentore, mentre in terzo emana profumo di terra magiara. Composti nel maggio del 1828 furono pubblicati postumi da Brahms che li apprezzò a tal punto da trarne ispirazione per i suoi Intermezzi, i Klavierstücke e altre analoghe sue pagine informate ad una simile concezione.
«Per tutta la settimana – scriveva Schumann alla consorte Clara nei loro diari – sono rimasto seduto al pianoforte a comporre e scrivevo e ridevo e piangevo nello stesso tempo». Si trattava della stesura dell’ Humoreske op. 20 , una sorta di libera Fantasia, articolata in varie sezioni ove si alternano stati d’animo contrastanti: gioia, dolore, tenerezza, malinconia. Ed è in questa alternanza di sentimenti che risiede il maggior fascino di quest’opera dove il confine tra il sublime e il quotidiano è indistinguibile.
Programma
Muzio Clementi
Capriccio in forma di sonata in mi minore op. 47 n. 1
Franz Schubert
Drei Klavierstücke D 946
Robert Schumann
Humoreske in si bemolle maggiore op. 20
Interpreti
Enrico Stellini, pianoforte
Livornese, viene avviato allo studio del pianoforte dalla madre. L’ingresso – a soli 13 anni – nella classe di Maria Tipo è determinante per la sua formazione, che si compie interamente sotto la guida della celebre pianista napoletana. A 18 anni si diploma in pianoforte con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore, presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze. In seguito frequenta i Cours de Perfectionnement et Virtuosité tenuti da Maria Tipo presso il Conservatorio Superiore di Ginevra, conseguendo il prestigioso Premier Prix. Si è affermato brillantemente a 15 anni al Concorso Clementi di Firenze, meritando di partecipare alla rassegna pianistica Vincitori di Concorsi Nazionali presso il Teatro Petruzzelli di Bari e nel 1984 ha vinto il primo premio assoluto al Concorso Nazionale di Osimo, suonando in finale il Primo Concerto di Chopin con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Premiato anche ai Concorsi di Treviso e Taranto, A.M.A. Calabria, Viotti-Valsesia ed E. Pozzoli di Seregno, ha suonato in questi anni per importanti società di concerti, ottenendo grande successo di pubblico e critica per l’autenticità espressiva e la raffinatezza timbrica delle sue esecuzioni, che privilegiano il repertorio romantico. Animato da una fervente passione didattica – eredità preziosa della grande scuola pianistica da cui proviene – svolge un’intensa attività d’insegnamento, premiata dal successo di molti allievi nei concorsi pianistici di tutta Italia: è titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio “N. Paganini” di Genova, e regolarmente invitato a tenere masterclass per Umbria Classica; nei Corsi di Perfezionamento dell’Accademia di Musica di Pinerolo ha affiancato per molti anni Pietro De Maria, e da quest’anno coordina il corso cui partecipano i più affermati pianisti della scuola di Maria Tipo. Dal 1996 è tra i docenti dei Corsi di Base della Scuola di Musica di Fiesole e collabora al Corso di Perfezionamento di Andrea Lucchesini.