Schönberg non considerava la sua musica e quella dei suoi allievi, Berg e Webern, come il frutto di una rivoluzione dirompente, bensì come la conseguenza logica di un’evoluzione inarrestabile. Anello fondamentale di quella catena evolutiva era Brahms, che lo stesso Schönberg aveva definito, con chiaro intento provocatorio, “progressivo”, in una lezione radiofonica del 1933.
Nel contesto del Festival Espressionismo, il concerto (a ingresso gratuito) Brahms il progressivo, organizzato dall’Associazione De Sono per il prossimo 18 marzo, racconta, a ritroso, quella storia di sviluppo artistico. Il programma si apre infatti con i due titoli più moderni: l’Adagio per violino, clarinetto e pianoforte di Berg e la Kammersymphonie di Schönberg, nella trascrizione di Webern; si tratta di due pezzi tesi, concisi, che nella caratteristica miscela di radicalismo e tradizione rappresentano l’essenza dell’arte della Seconda Scuola di Vienna.
A chiusura del programma c’è il Trio per pianoforte, clarinetto e violoncello in la minore op. 114 di Brahms, un’opera tarda che mostra quella scrittura densa di pensiero, quella trama di motivi sviluppanti che preannuncia l’arte di Schönberg e dei suoi colleghi.
Per conoscere meglio i pezzi, gli interpreti e i loro strumenti, gli appassionati possono partecipare alla lezione-concerto che si terrà lo stesso 18 marzo alle ore 12 presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Torino, in via Verdi 8. L’incontro prevede una piccola prova generale della Kammersymphonie, con la partecipazione di tutti i giovani protagonisti del concerto: Rebecca Viora (flauto), Andrea Albano (clarinetto), Valentina Busso (violino), Amedeo Fenoglio (violoncello) e Andrea Stefenell (pianoforte).
Il ciclo di lezioni-concerto (a ingresso gratuito) promosso da De Sono è aperto al pubblico, ma è destinato principalmente agli studenti del DAMS. Il prof. Andrea Malvano, che con il prof. Paolo Gallarati modera gli appuntamenti, spiega gli obiettivi di questa iniziativa:«Il progetto è stato impostato con lo scopo di spingere gli studenti a dialogare con artisti già affermati, ma molto vicini a loro per età e stile di vita. I musicisti della De Sono in maniera informale e divulgativa illustrano il funzionamento dei loro strumenti e alcune particolarità dei brani in programma, chiarendo tanti dubbi emersi nel corso delle lezioni ordinarie».
Liana Püschel