I concerti “decentrati”: tante occasioni per ascoltare musica… sotto casa

Il festival MITO SettembreMusica, arrivato alla quindicesima edizione, anche quest’anno offre la possibilità di ascoltare musica in luoghi “decentrati” e inconsueti. Quali sono? In primis, per numero, le chiese: in tutto dieci (senza contare il Giorno dei cori, il 12 settembre, che si svolgerà interamente in luoghi di culto e fa raddoppiare il numero). Formazioni e solisti provenienti dall’estero o di casa a Torino, dall’Albion Quartet al Consort Maghini, dal Duo Aliada agli Archi dell’OFT, riempiranno di musica le architetture di volta in volta barocche, neoclassiche o eclettiche di questi edifici con composizioni sacre e profane.

Tra la musica sacra, in particolare, segnaliamo il concerto del 22 settembre nella Chiesa di San Filippo intitolato Mozart, un nuovo Requiem, il cui programma consiste nella prima esecuzione assoluta di una nuova versione del Requiem che Mozart non riuscì a completare. I quattro numeri finali, composti dall’allievo Süssmayr, sono stati infatti ri-orchestrati, su commissione del Festival, dal compositore spagnolo David Del Puerto, che ha utilizzato nell’organico arpa, fisarmonica, chitarra e basso elettrico. L’esecuzione è affidata a specialisti del repertorio barocco, e sarà tanto più interessante udirli accostati a sonorità moderne: all’orchestra laBarocca diretta da Ruben Jais e all’Ensemble vocale laBarocca diretto da Jacopo Facchini si affiancheranno infatti i solisti Elena Piva, Davide Vendramin, Matteo Giudici e Giulio Cazzani per i quattro strumenti della nuova orchestrazione.

Meritano attenzione anche altri due concerti nella medesima Chiesa: quello del 16 settembre con il Collegium 1704 e Václav Luks, anche loro specialisti del repertorio barocco, che suoneranno una rarità assoluta come la Missa Dei Filii di Jan Zelenka seguita dal Magnificat di Johann Sebastian Bach (il concerto si intitola Dio e non c’è bisogno di spiegare perché), e quello del 25 settembre con un programma tutto francese, da Gounod a Saint-Saëns, dal titolo La dolcezza del cielo.

Altrettanto interessanti i concerti di musica non sacra suonata nei luoghi di culto. Tra questi, suscita particolare curiosità il concerto La luce, il mattino, il 18 settembre, ancora nella Chiesa di San Filippo. Il programma presenta infatti la prima esecuzione in Italia di un ciclo vocale di Tõnu Kõrvits, compositore estone, su testi del nostro Cesare Pavese (il nome del concerto riprende il verso «Sei la luce e il mattino» dalla poesia Lo spiraglio dell’alba). Chiunque si stia chiedendo cosa c’entri un compositore estone con Cesare Pavese sappia che per la risposta l’ingresso è gratuito (!)

Rimanendo ai climi del Nord, spicca poi Complicità, concerto che si terrà nel Tempio Valdese il 14 settembre con il quartetto finlandese Meta4 (in programma Haydn e, naturalmente, Voces intimae di Sibelius), come anche il concerto Padri e figli (Chiesa dei Beati Parroci, 23 settembre) dedicato al sassofono, da Glazunov a una prima esecuzione assoluta di Maarten De Splenter. Una menzione speciale, infine, per un capolavoro tra i più amati del Novecento: il Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen che sarà eseguito da Giovanna Polacco, Sergio Delmastro, Nikolay Shugaev e Antonio Ballista nel Tempio Valdese il 17 settembre (il titolo del concerto è Apocalisse).

Accanto ai luoghi di culto, una parte consistente dei concerti decentrati troverà casa nei teatri. Si va dal Teatro Alfieri alle Officine CAOS passando per palcoscenici piccoli e grandi, centrali e periferici, con programmi sempre accattivanti, dove saranno protagonisti molti musicisti giovani pur senza tralasciare artisti che hanno fatto la storia di MITO, come i solisti dell’orchestra milanese laVerdi con il concerto Barocchi del 21 settembre al Teatro Cardinal Massaia (ma non lasciatevi ingannare dal titolo: in programma, tra Händel e Bach, ci sono Villa-Lobos, Johann Strauss figlio e il semi-dimenticato Vincenzo Maria Graziani, con una trascrizione belliniana), oppure il guilty pleasure dei guilty pleasures: le bande dell’Antica Musica del Corpo dei Pompieri di Torino 1882 e della Civica Orchestra di Fiati di Milano riunite per suonare al Teatro Alfieri un programma che comprende tanto la Sinfonia della Cenerentola di Rossini quanto Rhapsody in Blue di Gershwin (18 settembre, titolo Fiati).

La rassegna dei luoghi “decentrati” prosegue con due auditorium della cui esistenza chissà quante persone si ricordano: uno nel grattacielo Intesa Sanpaolo e uno nel Museo dell’Automobile. Nel grattacielo Intesa si esibiranno i Cameristi della Scala con il pianista Filippo Gorini il 10 settembre, in un concerto intitolato I rimbalzi di Mozart, con il raffinato accostamento del mozartiano Concerto K. 414 e del sestetto Souvenir de Florence di Čajkovskij, che per Mozart provava un amore sconfinato e considerava la sua maggior fonte d’ispirazione. Il Museo dell’Automobile ospiterà invece, il 18 settembre, un recital del chitarrista Francesco Romano dal titolo Corde spagnole con in programma – ça va sans dire – molto Sor, ma anche Schubert, Aguado e Fabio Vacchi.

Infine, gli ultimi luoghi che accoglieranno concerti del Festival sono il General Store della Scuola Holden, dove l’11 settembre l’arpista Mélanie Laurent racconterà le metamorfosi dei quattro elementi di terra, aria, acqua e fuoco attraverso il suono del suo strumento (titolo: Elementi) e, nella stessa piazza Borgo Dora, il Sermig, con il concerto del 22 settembre, intitolato Affetto, che esplorerà gli omaggi che alcuni compositori hanno fatto ai loro predecessori: alle cinque mazurke di Chopin saranno intercalate le tre di Adès, a Les folies françoises di Couperin seguirà Le tombeau de Couperin di Ravel.Per questo concerto al pianoforte siederà il giovane e talentuoso Luca Buratto.

Una simile profusione di luoghi in cui si farà e si ascolterà musica fa di MITO una grande festa musicale il cui suono si diffonde in tutta la città (o meglio, le città). Dunque, buon ascolto… ovunque vi troviate!

Luca Siri