In un momento in cui la pandemia proietta ancora ombre sul presente, MITO Settembre Musica dà prova di ottimismo, non solo confermando l’edizione 2021 – a onor di cronaca neppure la precedente era saltata, seppur a ridosso di un periodo drammatico – ma immaginando persino un titolo di buon auspicio come Futuri. Il riferimento immediato è a un futuro, possibilmente prossimo, segnato dall’agognato ritorno alla normalità. Ma non solo, futuri sono anche i nuovi panorami sonori che mai prescindono dalla musica che è venuta prima. Anche i molteplici appuntamenti di MITO dedicati alla voce umana esplorano generazioni diverse di musicisti tra passato, presente e futuro e tra modelli evidenti e influenze nascoste tra le righe.
Imperdibile, innanzitutto, l’appuntamento con Ian Bostridge in programma il 10 settembre (Auditorium RAI, ore 21). Il tenore londinese, nonostante gli oltre venticinque anni di carriera, conserva lo smalto e il carisma del grande liederista che si è sempre dimostrato. Per MITO interpreta un classico ciclo come Dichterliebe (Amore di poeta) di Robert Schumann a cui si abbina The Folly of Desire di Brad Mehldau, in prima esecuzione italiana, ciclo di Lieder che rivisitano in chiave contemporanea suggestioni care alla liederistica romantica, tra struggimento e intimità.
Separazione, solitudine e assenza, così come sono state indagate nella musica vocale tra Ottocento e Novecento da autori diversi come de Falla (Siete canciones populares españolas), Ravel (Cinq Mélodies populaires grecques), Crumb (The night in silence under many a star), Boulanger (Cinque melodie da Clairières dans le ciel) e Wolf (Italienisches Liederbuch) saranno al centro del concerto del soprano portoricano Sophia Burgos insieme al pianista Daniel Gerzenberg, il 9 settembre (Conservatorio, alle ore 17).
Il programma del concerto del 10 settembre (Chiesa dei Santi Pietro e Paolo) si richiama più esplicitamente al concetto di futuro, proponendo una selezione di musiche del Cinquecento (tra gli altri, Cavazzoni, Desprez, Palestrina, Veggio) tutte incentrate su visioni e profezie, come indica il titolo stesso del concerto. Protagonista il Consort Maghini, l’ensemble vocale nato in seno al Coro Maghini e specializzato nell’esecuzioni filologiche del primo Barocco italiano.
Il 12 settembre torna il Giorno dei cori, uno dei momenti più attesi di ogni edizione di MITO: un tour de force di tredici concerti che spaziano da Barber a Pärt, da Ligeti a Scarlatti, passando per Poulenc e Rachmaninov. Tutti concentrati nell’arco della stessa giornata, con ensemble vocali esteri e italiani come il Coro Giovanile With Us di Roma, l’Ensemble Vocal Bergamasque di Parigi, il Coro Giovanile Italiano e il Coro Vox Viva di Torino. Tra le curiosità in programma la versione originale di Rhapsody in Blue di George Gershwin per pianoforte e orchestra di fiati.
Non mancheranno uno Schubert insolitamente giocondo (il 21 settembre al Tempio Valdese) con il sopranno Marcella Orsatti Talamanca, il contralto Alessandra Visentin, il tenore Mirko Guadagnini e il basso Sergio Foresti, né la ricostruzione di un Vespro in onore di San Giovanni (il 26 settembre al Tempio Valdese), affidato agli specialisti del Collegium vocale et Instrumentale Nova Ars Cantandi e con pagine di Giovanni Salvatore, Francesco Durante e Domenico Zipoli.
Edoardo Pelligra