Le voci e i cori di MITO
Chi canta gioisce e ama

«Qui bene canit bis orat» avrebbe scritto Sant’Agostino: chi canta bene prega due volte. Citazione citatissima, tra l’altro quasi sempre con l’omissione di «bene», ma… fondata? Alla lettera no, Sant’Agostino non scrive quelle parole. Il suo testo del quinto secolo contiene un pensiero più articolato: «Chi canta una lode, infatti, non soltanto loda ma loda con letizia. Chi canta una lode, non soltanto canta ma ama colui che canta. Nella lode c’è la voce esultante di chi elogia, nel canto c’è l’affetto di colui che ama».
Chi canta gioisce e ama, dunque. Solo chi nella propria vita ha provato l’esperienza di cantare per gli altri può afferrare appieno il senso di queste parole: cantando muoviamo ciò che abbiamo dentro verso l’esterno e verso l’altro, diamo voce, ancor prima che a un testo e a delle note, alla nostra anima, ai nostri sentimenti più reconditi: con le corde vocali vibra il nostro essere.

In un’edizione di MITO intitolata Spiriti, la presenza di voci soliste e cori è dunque espressione di questa particolare, umana trascendenza, che certamente si manifesta in chiunque faccia musica – anche con uno strumento, che sia sacra o meno – ma che solo nel canto si esprime in modo diretto attraverso sé stessi. Ci si apre un panorama molto ampio, che per comodità scorriamo in ordine di apparizione.

Sabato 5 (Teatro Erba, ore 21) con Et exultavit il Consort Maghini diretto da Claudio Chiavazza sviluppa una progressione storica, fra Sei e Settecento, di giubilanti mottetti composti in area cattolica e in quella protestante. Dalla creazione del mondo agli elementi che lo compongono, sin dall’antichità reinterpretati dall’uomo con valenze religiose e filosofiche: è il ricco programma Natura (domenica 13, Conservatorio, ore 16) dei Piccoli Cantori di Torino diretti da Carlo Pavese.

La sera stessa (Conservatorio, ore 20 e 22.30) si esibisce il Coro Giovanile Italiano, frutto del progetto di Feniarco che ha preso vita nel 2003 e seleziona ogni biennio voci fra i 18 e i 28 anni provenienti da tutta Italia. Sotto il titolo Rinascere, gli attuali direttori Davide Benetti e Petra Grassi esplorano la scrittura per coro dell’ultimo secolo, tra preghiere, inni e madrigali contemporanei.

È dedicato allo spirito popolare il concerto di mercoledì 16 Anima Folk (Teatro Cardinal Massaia, ore 21) realizzato da alcuni dei talenti valorizzati dalla De Sono – Associazione per la musica: un articolato excursus per focalizzare quanto sia stato importante e ricco di esiti attingere e ispirarsi al gusto popolare, in particolare nell’Ottocento. Un periodo e un tema comuni al concerto monografico di giovedì 17 (Conservatorio, ore 16), Gli amori spagnoli di Schumann, che riscopre due raccolte di Lieder ingiustamente dimenticate, vibranti di temperie iberica.

Simone Solinas