James Conlon dirige Beethoven in sei serate.
L’esordio della nuova stagione dell’OSN Rai

Sei serate per tre settimane consecutive di lavoro con il direttore principale James Conlon, dall’11 al 25 ottobre, segnano l’esordio della nuova stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Al centro di tutti i programmi c’è Ludwig van Beethoven, e non a caso: tra pochi mesi, nel 2020, prenderanno il via in tutto il mondo le grandi celebrazioni per i 250 anni dalla nascita del compositore di Bonn. I Berliner Philharmoniker, ad esempio, hanno annunciato una fitta programmazione con la direzione del genio antidivo Kirill Petrenko. Alla Staatsoper di Vienna, nell’arco della stessa stagione, si avrà l’insolita opportunità di assistere sia alla versione originale sia a quella definitiva del Fidelio, l’unico lavoro composto da Beethoven per il teatro musicale. All’Auditorium “Arturo Toscanini” di Torino l’OSN Rai gioca d’anticipo, proponendo tre concerti sotto la guida di Conlon. Culmine della rassegna il Concerto per violino e orchestra di Beethoven che sarà affidato al grande violinista tedesco Frank Peter Zimmermann.

Si parte l’11 ottobre – replica il 12 – con la serata inaugurale. In programma l’ouverture dall’Egmont, la Quinta sinfonia di Šostakovič e il Concerto in re minore per violino, pianoforte e archi di Mendelssohn-Bartholdy con i solisti Roberto Ranfaldi, violino di spalla dell’Orchestra Rai da oltre vent’anni, e la pianista partenopea Mariangela Vacatello.

Il 17 e il 18 ottobre è il turno di Zimmermann in una delle sue rare apparizioni in Italia nella stagione in corso. Con il suo Stradivari “Lady Inchiquin”del 1711 suonerà il Concerto per violino, uno dei più lunghi lavori per solista scritti da Beethoven, in cui pagine di adamantina brillantezza e virtuosismo si alternano a momenti di raccolto intimismo. Incoronato con un Deutscher Schallplattenpreis, Zimmermann ha inciso un repertorio sterminato che include tutti i principali concerti per violino da Bach a Ligeti. Completeranno il programma della serata l’ouverture Coriolano di Beethoven e la Prima sinfonia di Čajkovskij.

La grande forma sinfonica tra Beethoven e Prokof’ev sarà invece il fil rouge dei concerti della terza settimana, previsti il 24 e il 25 ottobre sempre con il direttore d’orchestra americano sul podio. Del primo si eseguirà la Sesta sinfonia, detta Pastorale, celebre ode alla vita campestre da cui il compositore era affascinato. Del secondo la Sinfonia n. 3, realizzata adattando la partitura inutilizzata dell’Angelo di fuoco, l’opera che non andò mai in scena quando Prokof’ev era ancora in vita.

Edoardo Pelligra