È una vera e propria apertura di sipario l’inizio della Sinfonia di Mozart, la K. 338 in do maggiore, che sotto la direzione di James Conlon inaugura la nuova stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai (19 ottobre ore 20 e 20 ottobre ore 20.30). Se la sinfonia è un capolavoro di quella “tracotanza musicale”, per dirla con Mila, di cui talvolta Mozart è capace, la Prima di Mahler che completa il programma ha invece qualcosa di aurorale, in quei frammenti di melodia che sembrano uscire da una sorta di nebbia indistinta per prendere poi corpo e diventare temi. A rifletterci un momento, Mozart e Mahler ci presentano qui i due diversi modi in cui una musica può nascere: rompere clamorosamente il silenzio oppure di insinuarvisi sottovoce per prendere la scena.
Portano la firma di Conlon, alla sua terza stagione come direttore principale, anche i due successivi appuntamenti, entrambi significativi del percorso che il direttore statunitense sta compiendo con l’Orchestra Rai. Conlon è molto attivo anche in campo operistico e il Requiem di Verdi (25 ottobre ore 20.30 e 26 ottobre ore 20) rappresenta l’ideale punto d’incontro tra scrittura sinfonica e opera lirica, essendo il suo Requiem un vero e proprio teatro di voci e di sentimenti. Di primissimo piano il quartetto vocale che affiancherà l’Orchestra Rai e il Coro del Teatro Regio di Parma diretto da Martino Faggiani. Anna Pirozzi, soprano, napoletana di nascita e torinese per studi di perfezionamento, proprio a Torino ha debuttato nel 2012 come Amelia nel Ballo in maschera, passando poi alla consacrazione con Muti a Salisburgo come Abigaille. Il mezzosoprano Marianna Pizzolato è stata applaudita interprete proprio con Conlon e l’OSN Rai nello Stabat Mater di Rossini lo scorso giugno. Il tenore sarà Saimir Pirgu, albanese di nascita e cittadino italiano dal 2014, scoperto da Claudio Abbado all’età di 22 anni e vincitore di numerosi premi internazionali, dal “Caruso” di Milano (2002) al “Pavarotti d’oro” del 2013. Infine il basso ucraino Dmitry Beloselskiy, tra le migliori voci verdiane del momento, che vanta due recenti collaborazioni con l’Orchestra Rai: nel 2013 diretto da Roberto Abbado in una serata tematica dedicata a “Verdi e il potere”, con letture di Remo Girone; e nel maggio 2016, con la direzione di Valčuha e la musica di Musorgskij.
Nel concerto (2 novembre ore 20 e 3 novembre ore 20.30)che completa questa “trilogia inaugurale” abbiamo infine due compositori cari a Conlon. Il primo è Šostakovič che con la sua Nona Sinfonia riproporrà ancora una volta l’enigma di che cosa si celi dietro l’ottimismo di Šostakovič quando Šostakovič sembra scrivere musica ottimistica. L’altro è Zemlinsky, uno dei compositori perseguitati e oscurati dal nazismo, al pari di Korngold, Ullmann, Hartmann, Krenek e tanti altri, alla cui riproposta Conlon si sta dedicando con passione da anni.
Die Seejungfrau (La sirenetta), è una fantasia per orchestra scritta negli anni 1902/03 che ricrea musicalmente la fiaba di Andersen. L’orchestra, di un turgore straussiano, è il mare inquietante e oscuro sul cui sfondo si disegna la vicenda della Sirenetta, dal nascere della sua passione d’amore fino al sacrificio di sé per salvare la persona amata.
Nicola Pedone