A cinque anni riceve un violino dal padre come regalo di Natale. Da semplice passatempo quello strumento comincia a riempire le sue giornate. Ventenne, Leonidas Kavakos trionfa in tre blasonati concorsi internazionali come il Sibelius, il Paganini di Genova e il Naumburg di New York.
Oggi cinquantaduenne, il musicista ateniese, ribattezzato il “violinista dei violinisti”, affianca all’attività di solista quella di direttore d’orchestra. In questa doppia veste torna a collaborare con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI giovedì 6 e venerdì 7 febbraio all’Auditorium Arturo Toscanini di Torino, con un programma imperniato sul Concerto per violino di Beethoven. Solo pochi mesi fa l’Orchestra RAI ha suonato lo stesso Concerto insieme a un altro artista di primo piano come il tedesco Frank Peter Zimmermann. Una scelta che quindi incuriosisce quella di omaggiare il compositore di Bonn nel 250° anniversario della nascita affidando le stesse pagine – tra le più straordinarie di tutto il repertorio beethoveniano – a due grandi interpreti, diversissimi tra loro.

Photo: Marco Borggreve
Beethoven è un compositore ricorrente nei concerti di Kavakos, che ne ha anche inciso l’integrale delle sonate con il pianista Enrico Pace, suo fedele sodale da anni. Risale allo scorso autunno, in anticipo sulle celebrazioni, l’ultima fatica discografica di Kavakos: proprio la registrazione del Concerto per violino di Beethoven con l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese. Oltre alla passione per la musica da camera (ad Atene ha fondato una masterclass annuale di violino e musica cameristica), Kavakos da alcuni anni si dedica anche alla direzione d’orchestra. La folgorazione è arrivata con Anton Bruckner, di cui l’hanno affascinato le grandiose strutture musicali: all’apparenza monumentali come dei templi greci, scrutate da vicino rivelano armonie e rapporti matematici perfetti, come ha recentemente ammesso.
È l’approccio curioso, totalizzante e sempre analitico alla musica di un artista capace di stanare, anche nelle pieghe dei passaggi più noti, dettagli e finezze prima impensabili. Per il suo ritorno con l’OSN Rai, dopo otto anni, Kavakos abbina al Concerto per violino la Prima sinfonia di Brahms che il direttore Hans von Bülow definì la «Decima sinfonia», per l’evidente filiazione beethoveniana.
Edoardo Pelligra