L’ardore giovanile di Seong-Jin Cho

A causa di un’improvvisa indisposizione, Yuri Temirkanov non potrà dirigere il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in programma mercoledì 21 e giovedì 22 marzo. A sostituirlo è chiamato il giovane direttore uzbeko Aziz Shokhakimov, che torna sul podio dell’OSN Rai dopo il successo del concerto inaugurale della rassegna Rai NuovaMusica, che lo ha visto protagonista insieme alla violinista Patricia Kopatchinskaja.
Nel 2010, a soli 22 anni, Shokhakimov ha conquistato il secondo premio alla Gustav Mahler International Conducting Competition di Bamberga, iniziando così una carriera che l’ha portato sul podio di orchestre come la Staatskapelle di Dresda e la Deutsche Kammerphilharmonie di Brema. Classe 1988, ha ricevuto prestigiosi premi, tra cui il “Salzburg Festival Young Conductors Award”; è stato nominato Kapellmeister della Deutsche Oper am Rhein ed è anche Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Uzbekistan.

Il programma del concerto resta invariato, e si apre con il Concerto n. 3 in re minore per pianoforte e orchestra di Sergej Rachmaninov. Forse il più complesso e impegnativo tra i quattro concerti del compositore russo, è contornato da un’aura di leggendaria difficoltà tecnica, grazie anche al film Shine, nel quale il protagonista Geoffrey Rush, che interpreta il pianista David Helfgott, sprofonda nella pazzia per la spasmodica tensione causata dall’esecuzione di questa pagina. A interpretarlo è chiamato il pianista coreano Seong-Jin Cho, balzato agli onori delle cronache per aver vinto il primo premio al Concorso Chopin di Varsavia nel 2015 e al debutto con l’Orchestra Rai. Le sue interpretazioni riflessive e poetiche e il suo strabiliante virtuosismo lo hanno rapidamente portato a suonare con direttori come Valery Gergiev, Esa-Pekka Salonen, Antonio Pappano e Myung-whun Chung.

A seguire la Sinfonia n. 4 in fa minore di Čajkovskij, composta tra il dicembre del 1876 e il gennaio del 1878, in un periodo particolarmente irrequieto della vita del compositore, ma durante il quale nacque il suo rapporto con Nadejda von Meck, ricca mecenate che, senza mai conoscerlo personalmente, lo sostenne negli anni a venire. La sinfonia venne eseguita per la prima volta a Mosca il 10 febbraio del 1878, sotto la direzione di Nikolaj Rubinstein. La baronessa von Meck era presente all’esecuzione. Čajkovskij le descrisse la sua opera in una lettera: “Così la vita è un costante alternarsi di aspra realtà, di sogni evanescenti, di fuggevoli visioni di felicità. Non vi è alcun porto. Si naviga su quel mare finché esso vi sommerge e vi fa affondare nella sua profondità.”