Alla Rai il violino acrobatico di Emmanuel Tjeknavorian

Tanto per giocare un po’, potremmo chiudere gli occhi e immaginarcelo, per un istante, in un campo da calcio. Probabilmente sarebbe un centravanti: uno di quelli che con una cannonata da fuori area o magari con un impeccabile passaggio filtrante riescono sempre a disorientare la difesa avversaria.
Può sembrare un azzardo, ma la metafora sportiva non è poi così fuori luogo, visto che Emmanuel Tjeknavorian, giovane astro del violino, non ha mai fatto mistero della sua passione calcistica. Qualche mese fa, dialogando con un giornalista della Bbc, si è divertito a immaginare una squadra di talenti della classica. Per sé ha ritagliato un ruolo da centrocampista, spingendo in attacco artisti più in là negli anni e nella carriera. Prudenza comprensibile, ma da non prendere troppo sul serio.
Sarà proprio Tjeknavorian protagonista del concerto che l’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai proporrà giovedì 15 e venerdì 16 novembre all’Auditorium Arturo Toscanini, con Andrej Boreyko sul podio. Il programma prevede, tra l’altro, il Concerto in re minore per violino e orchestra di Jean Sibelius, un vertice assoluto del virtuosismo violinistico. Per il solista è ormai un “cavallo di battaglia”: nel 2015 infatti Tjeknavorian si è classificato secondo al celebre Concorso violinistico Jean Sibelius e ha ricevuto dalla Fondazione Conservatorio di Helsinki un premio speciale per l’esecuzione del Concerto in re minore op. 47. Quel concorso gli ha spalancato, una volta per tutte, le porte del successo internazionale.
Classe 1995, viennese con origini armene, cresciuto in una famiglia di musicisti, questo artista ha dimostrato un precocissimo talento: a sette anni ha tenuto il primo concerto pubblico con un’orchestra e due anni più tardi un suo recital è stato premiato dalla fondazione Vladimir Spivakov con una borsa di studio che gli ha consentito di esibirsi nelle più illustri sale da concerto moscovite. Centrale per la formazione di Tjeknavorian è stato l’incontro con Gerhard Schulz, membro del Quartetto Alban Berg, di cui è divenuto allievo nel 2011. Negli ultimi anni la carriera di questo astro nascente ha letteralmente preso il volo, con grandi collaborazioni, dai Wiener Symphoniker all’orchestra della Radio di Francoforte, che lo hanno portato nelle più rinomate sale da concerto d’Europa. Subito dopo la due giorni torinese, lo aspetta un “ritorno a casa”, per esibirsi al Musikverein di Vienna.
Tra le qualità che più entusiasmano in Tjeknavorian c’è ovviamente la brillantezza virtuosistica, unita a una profondissima musicalità.
Oltre al Concerto di Sibelius, il programma proposto dall’Orchestra Rai prevede il poema sinfonico Kikimora di Anatolij Ljadov, ispirato a un’inquietante personaggio femminile delle leggende russe, e la Sinfonia n. 5 di Sergej Prokof’ev, opera nata, come raccontò l’autore stesso, per «cantare l’uomo libero e felice, la sua forza, la sua generosità e la purezza della sua anima», un lavoro in grado di mettere in luce la varietà dei colori orchestrali.

Lorenzo Montanaro