Trent’anni della De Sono, trent’anni di buona musica a tutto tondo

Torino è da molto tempo una delle città più musicali d’Italia, tanta è l’offerta che vi si trova. Molte realtà producono concerti e spettacoli, ognuna con proprie caratteristiche e modalità, in modo tale che la ricchezza delle proposte non si sviluppa soltanto in termini quantitativi, ma si declina in intenti e approcci molto variegati (peraltro capaci di convivere e positivamente interagire). Un esempio davvero rilevante in questo contesto è rappresentato dalla De Sono – Associazione per la musica, che da 30 anni esatti dedica le sue energie alla valorizzazione di giovani talenti, sia sul fronte esecutivo sia su quello scientifico, conferendo borse di studio sia a strumentisti e cantanti, sia a musicologi di area piemontese (per origini o per luogo di studio). E non si tratta solo di sostegno economico, anche di supporto organizzativo e consulenza in fatto di scelte artistiche, due fronti altrettanto determinanti per lo sviluppo di una carriera.

Fondata nel 1988 dal direttore artistico Francesca Gentile Camerana, con il significativo apporto di Luigi Nono, l’Associazione si è distinta nel panorama italiano per il valore del suo operato, attestato dal conferimento della Medaglia del Presidente della Repubblica. Essere selezionati per una borsa – 250 quelle assegnate in questi tre decenni – è divenuto un riconoscimento, una garanzia di eccellenza. Molto intensa anche l’attività editoriale, con 45 pubblicazioni di carattere divulgativo e scientifico, e tra queste la collana di tesi universitarie, un altro modo molto concreto di promuovere l’attività musicologica. Sul fronte artistico, invece, la De Sono è sempre stata in prima linea anche nell’organizzazione di concerti, il cui numero supera la soglia di 150, con la non indifferente capacità di realizzarli sempre a ingresso gratuito, riuscendo nel duplice intento di sostenere l’attività dei giovani musicisti e di coltivare pubblico nuovo. Senza rinunciare alla qualità dell’esecuzione e alla ricercatezza delle scelte di programma, sempre molto interessanti. E in tema di pubblico nuovo gli ultimi anni hanno visto nascere anche attività educative, con lezioni-concerto all’università e lezioni tematiche nelle scuole superiori.

A celebrare questi primi 30 anni è l’appuntamento inaugurale della stagione di concerti 2018-2019 (martedì 16 ottobre 2018 – Conservatorio «Giuseppe Verdi» – ore 19.30 e 20.30): gli Archi De Sono, composti per l’occasione da una selezione dei migliori borsisti degli ultimi anni, direttore e pianista compresi (Alessandro Moccia e Chiara Biagioli), eseguono due stupende pagine di Mozart (Concerto per pianoforte in la maggiore KV 488) e di Beethoven (l’Eroica), entrambe composte intorno ai 30 anni. Un modo, intelligente e concreto come tutto quel che fa la De Sono, per festeggiare una storia di grande respiro culturale.

Simone Solinas