Se Lorenzo da Ponte e Wolfgang Amadeus Mozart non si fossero incontrati all’inizio del 1783 a casa del Barone Wetzlar von Plankenstern il mondo della musica sarebbe orfano di tre capolavori assoluti: Nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte.
Il Teatro Regio dal 26 giugno all’8 luglio ci offre l’occasione, assolutamente unica, di ascoltare la trilogia dapontiana tutta di seguito: un’opera per sera, in rigoroso ordine cronologico, ognuna replicata quattro volte.
Da Ponte incontrando Mozart aveva già capito tutto, tanto che nelle sue “Memorie” lo definisce: “Dotato di talenti superiori forse a quelli d’alcun altro compositore del mondo presente, passato, futuro”.
Nozze di Figaro è tratta da Le mariage de Figaro di Beaumarchais che evidenzia un contrasto tra nobili e servi (contrasto più mitigato nell’opera) tanto che Napoleone scriverà poi che lì c’era già “la révolution déja en action”.
L’opera debuttò a Vienna il 1° maggio 1786.
«E’ notte. Ascolto alla radio l’ultimo atto del Don Giovanni. Un vertice simile non è stato mai più raggiunto, e lo si capisce subito» scriveva Bertolt Brecht sul suo “Diario” l’8 luglio 1943. L’opera debuttò a Praga il 29 ottobre 1787.
Così fan tutte invece debuttò a Vienna il 26 gennaio 1790.
Ascoltate così, in un unico blocco consecutivo, offrono il valore aggiunto di scoprire legami e differenze, e di valutare i cambiamenti avvenuti nella scrittura mozartiana tra il 1786 e il 1790 ma soprattutto di offrirci la visione della Trilogia quale grande inno all’amore colto in tutte le sue sfaccettature. Un po’ come se le tre opere fossero un’anticipazione dei Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes perché qui sono declinati tutti i tipi d’amore.
L’adolescente: Cherubino (Nozze di Figaro) corteggia tutte le donne del palazzo, dalla Contessa a Susanna, a lui Mozart regala due arie che centrano in pieno la sua psicologia di adolescente alla scoperta dell’amore.
La delusa: difficile pensare che la Contessa (Nozze di Figaro), donna delusa e triste, sia la frizzante Rosina che abbiamo conosciuto nel Barbiere di Siviglia e che ha fatto di tutto per sposarsi con Almaviva. Ora la Contessa è costretta a ricordare “i bei momenti” cancellati dal comportamento di un consorte crudele e infedele.
Il seduttore: Don Giovanni ha solo due arie, velocissime, cortissime, mica può star lì a perdere tempo e pontificare, no, lui deve corteggiare e sedurre tutte “pel piacer di porle in lista”, corre, nella sua ultima giornata di vita, verso l’Inferno.
Il vecchio saggio: Don Alfonso (Così fan tutte) non si fa più illusioni: è lui a lanciare la scommessa a Guglielmo e Ferrando, dall’alto del suo saggio cinismo non crede più all’amore eterno e ne dà la prova ai suoi giovani amici.
Susanna Franchi