Marzo pieno di impegni per i giovanissimi e per le famiglie: mentre i neonati si cimentano con Il mio primo barbiere (un titolo che è anche un augurio), i più grandicelli si divertono con Ciottolino; chiuderanno il mese gli adolescenti che avranno accettato l’invito ad andare Tutti dal barbiere!
Ciottolino: chi era costui? Un Hänsel e Gretel italiano, risponderebbe la critica dell’epoca. Roma, 1922: al Teatro dei Piccoli (celebre teatro di marionette) va in scena un’opera per e con i bambini, a lungo vagheggiata e progettata dal compositore Luigi Ferrari Trecate e dall’amico Giovacchino Forzano (sì, proprio lui, il librettista pucciniano), ex compagno di studi e ormai lanciatissimo uomo di spettacolo. La storia è quella di un bambino come tanti, senza superpoteri a parte quello della fantasia. Ciottolino sta crescendo e le regole della vita cominciano a stargli strette; l’unica fuga è il sogno, ma anche nel Paese delle Fate le cose possono prendere una brutta piega. Come se la caverà il nostro eroe? Molti bambini lo sanno già, perché da settimane si stanno esercitando in teatro nelle diverse discipline artistiche con i laboratori di “Opera…ndo con Ciottolino”, o stanno già preparando a scuola i numerosi interventi corali del pubblico, oltre ai piccoli pupazzi fai da te che durante la rappresentazione dovranno fare compagnia al protagonista della fiaba nel corso delle sue peripezie. Anche il pubblico delle famiglie potrà imparare i cori durante il laboratorio che precede la recita del 17 marzo. Spettacolo di grande successo in precedenti stagioni, Ciottolino torna in scena nella splendida e onirica versione curata dal regista Luca Valentino e dallo scenografo Claudio Cinelli.
Due secoli ormai suonati e non dimostrarli: la comicità, la bellezza melodica, la frizzante strumentazione del Barbiere di Siviglia di Rossini, da quel lontano febbraio 1816 al Teatro Argentina di Roma, superano il tempo e i luoghi per presentarsi ogni volta irresistibili al pubblico di ogni età. A dispetto del il fiasco iniziale, il Barbiere è la prima opera italiana entrata nel Repertorio senza più uscirne. In occasione dell’Anno Rossiniano il Regio coinvolge il pubblico delle famiglie con i laboratori di “Operando con mamma e papà” del sabato pomeriggio, ma soprattutto declinando il più celebre titolo del Compositore in diverse versioni: Tutti dal barbiere! ripropone agli adolescenti, grazie ai tagli da bravo barbiere dell’esperto Vittorio Sabadin, la rodata formula della pocket opera che non rinuncia a scene, costumi, personaggi, orchestra della versione integrale, collegando i principali numeri della partitura con gli interventi narrativi di un simpatico personaggio che del capolavoro conosce ogni virgola…
Elisabetta Lipeti