Mercoledì 15 novembre, alle ore 20, il Teatro Regio mette in scena Falstaff, di Giuseppe Verdi. A dirigere Orchestra e Coro del Regio, c’è Donato Renzetti. Direttore italiano tra i più apprezzati all’estero, Renzetti vanta una lunga carriera tra l’attività sinfonica, quella operistica e le sedute in sala di registrazione. Tra le importanti orchestre che ha diretto ricordiamo la London Philharmonic, l’English Chamber Orchestra, l’Orchestra del Teatro alla Scala e quella dell’Accademia di Santa Cecilia, al fianco di artisti quali: Diana Damrau, Joyce DiDonato, Juan Diego Flórez, Marilyn Horne, Chris Merritt, Leo Nucci.
Donato Renzetti sostituisce Daniel Harding, impossibilitato a dirigere questa produzione per motivi di salute.
Falstaff, nell’allestimento del Teatro Regio, proviene da una produzione originale del Teatro Lirico di Cagliari, ed è firmato nella regia da Daniele Abbado. Il regista ha ideato uno spettacolo veloce, fresco ma al contempo profondo e a tratti malinconico, tutti caratteri che vivono in Falstaff e nell’universo che rappresenta. Una enorme piattaforma circolare, che ricorda lo spazio scenico del teatro elisabettiano, è il luogo della commedia. Questo praticabile è la scenografia dello spettacolo e si configura come l’universo di Falstaff, attorno al quale tutti ruotano.
Durante le otto recite di Falstaff, dal 15 al 26 novembre, sarà impegnato un cast internazionale di grandi solisti. Protagonista del titolo è il baritono Carlos Álvarez, artista molto amato dal pubblico del Regio. Dopo i recenti successi alla Wiener Staatsoper, alla Scala e al Liceu di Barcellona, Álvarez – riconosciuto interprete di riferimento dei capolavori di Verdi – porta al Regio il suo Falstaff. Ford, l’altro baritono impiegato nella partitura, è interpretato da Tommi Hakala, artista finlandese dalla notevole presenza scenica e dal sontuoso timbro, già vincitore del prestigioso BBC Singer of the World Competition di Cardiff. Fenton, uno dei ruoli per tenore lirico più luminosi di tutto il repertorio verdiano, è affidato a Francesco Marsiglia, artista dotato di eccelsa musicalità, perfetto nel rendere i passi di grande levatura melodica che Verdi riserva a questo personaggio. L’agguerrito gruppetto di “allegre comari di Windsor” sarà formato, per questa produzione, dal soprano Erika Grimaldi (Mrs. Alice Ford) e dai mezzosoprani Sonia Prina (Mrs. Quickly) e Monica Bacelli (Mrs. Meg Page), artiste dalle spiccate doti vocali e sceniche, alle quali si unirà il timbro fresco e delicato del soprano Valentina Farcas nei panni di Nannetta. Completano il cast: i tenori Andrea Giovannini (Dottor Cajus), Patrizio Saudelli (Bardolfo) e il basso Deyan Vatchkov (Pistola). Nei giorni 16, 18 e 21 novembre, si alternano nei ruoli principali: Carlo Lepore (Falstaff), Simone Del Savio (Ford), Iván Ayón Rivas (Fenton), Rocío Ignacio (Alice Ford) Damiana Mizzi (Nannetta) e Clarissa Leonardi (Meg Page). Questo allestimento presenta scene firmate da Graziano Gregori, costumi di Carla Teti e luci di Luigi Saccomandi. Regista collaboratore è Boris Stetka. Il Coro del Teatro Regio è istruito da Claudio Fenoglio.
Falstaff è l’ultima opera di Giuseppe Verdi, andata in scena nel 1893 a pochi giorni di distanza da un’altra prima mondiale: Manon Lescaut di Puccini. Verdi, ormai ottantenne, venne osannato, acclamato e chiamato alla ribalta per ben sedici volte, coperto di applausi e salutato con fazzoletti sventolanti da una platea entusiasta nella quale erano presenti anche Pietro Mascagni, Giuseppe Giacosa, Giosuè Carducci. L’opera è una lucida riflessione sul senso della fine, sulla vecchiaia e sul tempo che scorre, il tutto condito con toni da commedia per ricordare come, in definitiva, la vita sia da prendere con leggerezza. Falstaff, che ride e fa sorridere, è il protagonista di mille avventure: cerca di sedurre due donne contemporaneamente, disquisisce sulla futilità dell’onore, insegna al mondo che gli sta attorno come si vive ma, allo stesso tempo, diventa lo zimbello di un gruppetto di allegre comari che si prendono gioco di lui. Alla fine Falstaff rimarrà “scornato”, non riuscirà a portare a termine nessuna delle sue imprese galanti eppure, intorno a lui, Nannetta e Fenton avranno vissuto la loro oasi d’amore; Ford, il marito di Alice, avrà saggiato la fedeltà di sua moglie, mentre la festosa brigata delle comari di Windsor avrà portato a termine un’altra burla domestica. Lo spettacolo, in tre atti, ha una durata complessiva di circa 2 ore e 45 minuti.