Sosteneva Calvino che «Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire»: definizione perfetta che vale anche per un’opera lirica.
Prendete L’Italiana in Algeri di Rossini: potete averla vista decine e decine di volte, eppure ogni volta vi sorprende, ogni volta scoprite qualcosa di nuovo. L’Italiana in Algeri made in Regio (regia di Vittorio Borrelli, scene di Claudia Boasso, costumi di Santuzza Calì, luci di Andrea Anfossi) ha debuttato nel 2009, è stata in trasferta a Racconigi e poi è stata riproposta più volte, ma ogni volta (cambiano i cantanti, cambia il direttore) non potete non rimanere conquistati da questa gioiosa macchina da risate.
L’Italiana torna sul palco del Teatro Regio dal 22 al 28 maggio, pronta a riportarci tutti bambini e a fare “oh” davanti alle inesauribili trovate teatrali. Già, perché la magia del teatro è proprio questa: impossibile non ridere come bambini quando tra le onde del mare sullo sfondo della scena appaiono due navi che sono in realtà due sagome di cartone “indossate” da Isabella e Taddeo e dai pirati e assistiamo a inseguimento e assalto quasi fosse un episodio dei Pirati dei Caraibi in sedicesimo.
Ma andiamo con ordine, il primo impatto con questa Italiana è il colore di un Oriente favolistico e immaginario: le ogive, i mosaici, i cuscini colorati, la piscina del Bey… tutto ci porta in una Algeri da favola, dove la vita scorre lieve anche se il Bey è terribile e iracondo. Eccolo, in ciabattine da doccia, che lancia con violenza asciugamani e panni in aria, quel macho che vuole ripudiare la moglie (la povera Elvira costretta a stirare) riceverà una lezione dalla “Bella Italiana”!
Così facendo la morale è ancora più efficace: prima sbraita e tiranneggia, si gode massaggi e cure da spa, cammina sulle acque e pretende servigi, poi, messo in riga da Isabella, si sottopone al rito del caffè e accetta pure di diventare un “pappa e taci”! Allora ecco un vero cuoco pronto a cucinargli, nel tempo di un duetto, un piatto di tagliatelle, e lui, con tanto di toque blanche da cuoco mangia e si lascia gabbare.
E Isabella? A raccontare quanto sia scaltra basta la posa plastica dell’aria Pensa alla patria: anche lei brandisce una bandiera e sembra proprio La libertà che guida il popolo di Delacroix (un pittore affascinato dall’orientalismo…).
E il personaggio di Taddeo? Beh, non possiamo raccontarvi proprio tutto, ma fate attenzione ad Haly: la sua valigetta contiene una sorpresa!
Susanna Franchi