Un’opera che ad ogni rappresentazione, bella o brutta che sia, ci fa commuovere, ci travolge, ci dice intimamente chi siamo. Il “tono conversativo” che la caratterizza racconta la vicenda in modo assolutamente naturale e spontaneo. Musica e libretto, in una totale adesione l’una all’altro, ci fanno vedere quello che sentiamo, anche se fossimo al buio, ci fanno sentire quello che vediamo, anche fossimo sordi.
La vita dei protagonisti è la vita di noi tutti: gli amori e le difficoltà, i sogni e le avversità, la malattia e la morte. Tutto è descritto con parole semplici, sempre vere, profonde e sincere.
Il genio di Puccini con La bohème tocca vette altissime, di grande musica e grande teatro: è un’opera perfetta.
Si alternano momenti di gaia spensieratezza a momenti di vera commozione, momenti di gioia a momenti di disperazione. Piccoli sentimenti generano grandi passioni. Tutto accade però in una dimensione intima e familiare, così lontana dal “teatralismo” ottocentesco. Ed è proprio questo che ci conquista di Bohème, un testo semplice ma «… grande come il mare, come il mare, profondo e infinito…».
Tutti i soggetti dell’opera ruotano intorno a quello che diventa il mondo di Mimì e di Rodolfo: i due innamorati vivono il loro amore circondati dagli amici, ma in una dimensione tutta loro e soltanto loro.
Gli “altri” ci sono, ma sono un corollario. L’innamoramento, il distacco, la malattia, il riavvicinamento e in fine la morte, accadono sempre in uno strettissimo rapporto a due, in maniera intima e delicata, profonda e lacerante.
Per Mimì c’è solo Rodolfo e per Rodolfo c’è solo Mimì.
Ed è proprio la natura intimista del rapporto tra Mimì e Rodolfo che vogliamo sottolineare, astraendo i due i innamorati dal loro usuale contesto scenografico.
Siamo felici di riportare in scena il primo allestimento dell’opera del 1896, proprio nel teatro dove La bohème vide la luce per la prima volta. Uno spettacolo realizzato alla maniera antica, fatto di scene dipinte, illusioni prospettiche e ricostruzione storica dei costumi, senza perdere la sua forza attrattiva per un pubblico contemporaneo.
Sentiamo fortissima la responsabilità, travolti dall’entusiasmo.
Ci affidiamo al genio di Puccini perché ci guidi in questa splendida ed emozionante avventura.