Come funziona una grande orchestra sinfonica? Da quali strumenti è composta? A cosa serve il gesto del direttore?
Per rispondere a queste domande che il pubblico spesso non osa fare, e per aiutare anche gli ascoltatori alle prime armi ad accostarsi a un programma di concerto, martedì 26 febbraio alle ore 10.30 il Teatro Regio invita il pubblico alla prima tappa di un insolito Viaggio in orchestra: unica interprete e protagonista del programma, come già dice il titolo, l’Orchestra del Teatro Regio, diretta da Sergey Galaktionov. Ad accompagnare nel percorso di ascolto, Stefano Catucci, filosofo, saggista e storico collaboratore di Rai Radio3, che introdurrà entrambe le tappe con un commento volto a raccontare i segreti e il funzionamento di un grande organico sinfonico.
L’Orchestra del Regio, alla cui guida si sono alternati direttori di fama internazionale, si è distinta negli anni non soltanto per il repertorio lirico ma anche per le ricche stagioni concertistiche, tournée in festival e teatri di tutto il mondo e premiate incisioni discografiche; forte di una grande esperienza anche nella didattica e divulgazione musicale, con i progetti de La Scuola all’Opera e Al Regio in famiglia, propone un programma appositamente pensato per prendere per mano l’ascoltatore e accompagnarlo alla scoperta delle sezioni dell’orchestra, del colore e dell’amalgama dei suoni e infine del rapporto tra l’assieme e il gesto del direttore.
Apre il concerto un grande classico della didattica musicale, la piacevolissima Guida del giovane all’orchestra di Benjamin Britten, in cui il compositore presenta timbro e carattere delle diverse sezioni e dei singoli strumenti affidando loro a turno tema e variazioni, introdotti da una voce narrante che fa da guida all’ascolto. Il secondo brano è la brillante Sinfonia dei giocattoli, attribuita a Leopold Mozart, che si presta perfettamente a un primo approccio alla forma e alla scoperta di aspetti ritmici e dinamici della composizione; l’esecuzione avrà carattere interattivo e il pubblico che avrà partecipato ai laboratori di Piccola e grande orchestra proposti da La Scuola all’Opera potrà seguire la bacchetta del direttore utilizzando gesti suono e strumenti a percussione artigianali.
Per i più curiosi e per chi volesse approfondire il discorso sul timbro e sugli effetti pittorici e coloristici che possono essere realizzati tramite l’orchestrazione, non mancherà una seconda tappa: appuntamento il 29 marzo con un concerto dedicato a Bartók e Wagner e inserito nel programma del Festival Espressionismo della Città di Torino.
Sara Schinco