Il Trio Debussy inaugura la nuova stagione dell’Unione Musicale

«La festa è soltanto rimandata!» Questa era stata la promessa, a maggio del 2019, quando il concerto per i trent’anni di carriera del Trio Debussy saltò per improvvisa indisposizione della violoncellista. Ed ecco perché mercoledì 14 ottobre 2020 (Conservatorio, ore 21) l’inaugurazione della nuova stagione dell’Unione Musicale sarà una vera e propria festa: sul palcoscenico del Conservatorio, alle ore 21, ritroveremo il Trio Debussy a consacrare quel legame profondo, fatto di stima e affetto, che da sempre lo unisce all’associazione torinese.

Partito da Torino, il lungo percorso artistico e umano del Trio è costellato di tappe importanti, come la vittoria al Concorso Internazionale Trio di Trieste (1997) e i debutti alla Grosser Saal del Musikverein di Vienna (con il Triplo concerto di Beethoven) e a Roma, diretto da Jeffrey Tate con l’Orchestra di Santa Cecilia. Elogiato dalla critica per l’«indubbia proprietà stilistica e tecnica» e per la capacità di «muoversi tra vari autori con una proprietà stilistica assoluta», il Trio Debussy ha arricchito il proprio repertorio con oltre 190 opere, di cui 50 prime assolute, e ha saputo aprirsi anche a esperienze lontane dalla classica, attraverso le collaborazioni con i Manomanouche e con Paolo Conte.

Il programma del concerto si apre con il Trio in re minore op. 120 di Fauré, composto tra il 1922 e il 1923. Considerata, insieme con il Trio di Ravel il brano che riassume tutta la musica francese dell’epoca, questa pagina coglie alcuni frutti tra i più saporiti di Fauré: si esprime infatti qui in modo efficace quell’intimismo melodico, tra il nobile e il malinconico, caratterizzante l’anima e lo spirito del compositore.
Il secondo brano in programma è il Trio in mi bemolle maggiore op. 100 di Schubert. Scritto nel 1827, anno che precede la morte del compositore, il Trio venne pubblicato postumo nonostante sia tra le poche opere che Schubert riuscì a vendere a un editore. Si tratta di un lavoro brillante che ha al suo interno alcuni temi memorabili, in primo luogo quello celeberrimo dell’Andante, che pare tratto da una melodia popolare svedese. Opera dall’ampio respiro e dalle sonorità quasi sinfoniche, il Trio op. 100 è tutt’altro che facile dal punto di vista esecutivo: particolarmente ardui sono i numerosi passaggi acuti del violoncello e la parte del pianoforte, in cui il canto è spesso realizzato con ottave.

Il concerto del Trio Debussy inaugura il nuovo cartellone dell’Unione Musicale che prevede, nel periodo da ottobre a dicembre, 68 appuntamenti al Conservatorio e al Teatro Vittoria con una proposta che si mantiene fedele alla qualità artistica delle passate stagioni pur dispiegandosi, per il momento, come un “progetto” in evoluzione. (Um)