C’è attesa per il ritorno di Angela Hewitt all’Unione Musicale. Mercoledì 18 aprile la pianista canadese sarà protagonista di una serata interamente dedicata a Bach, con l’esecuzione di un’opera monumentale come le Variazioni Goldberg. Nata in una famiglia di musicisti, Angela Hewitt ha respirato musica fin dalla più tenera età: «Suonare il pianoforte – ha dichiarato – è sempre stata per me fonte di gioia. Mia madre è stata la prima insegnante mentre mio padre era organista alla Cattedrale di Ottawa». Proprio dal padre la Hewitt ha ereditato l’immenso amore per la musica di Bach, autore cui ha dedicato tutta la vita e che l’ha consacrata come una delle più apprezzate interpreti di riferimento. «Le Variazioni Goldberg – afferma – sono state mie costanti compagne nella vita e si sono trasformate e modificate insieme a me». All’Unione Musicale sono state eseguite in tutto sei volte: la più lontana nel tempo risale al 1981 e ne fu interprete al clavicembalo Karl Richter; sono seguite poi le esecuzioni al pianoforte di Maria Tipo (1985), Bruno Canino (1992), Murray Perahia (2000), András Schiff (2004), fino alla più recente di Pietro De Maria nel 2015. Con Angela Hewitt la storia continua…