Per noi torinesi è sempre un piacere partecipare ad un concerto di Massimo Polidori.
Non solo perché è un musicista di prim’ordine (e già questo basterebbe…). Non solo per questioni di campanilismo (Polidori è nato a Torino nel 1970 in una famiglia di musicisti). Ma (anche) perché il suo percorso artistico ci rende particolarmente orgogliosi, in quanto è la conferma di un sistema cittadino che funziona.
Polidori infatti si è diplomato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” e successivamente, grazie al sostegno dell’Associazione De Sono, si è perfezionato con Antonio Janigro, Mario Brunello, Daniil Schafran e ha frequentato il Conservatorio Superiore di Musica di Ginevra con Daniel Grosgurin, aggiudicandosi il primo premio di virtuosité.
Come solista ha debuttato a soli sedici anni con l’Orchestra Filarmonica di Sofia e poi si è esibito con l’Orchestra da camera di Mantova, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra Cherubini, la Filarmonica della Scala. È stato primo violoncello solista della Camerata Bern per cinque anni fino a quando, nel 2000, è stato scelto da Riccardo Muti per diventare primo violoncello nell’Orchestra del Teatro alla Scala.
Il pubblico dell’Unione Musicale lo ha ascoltato molte volte come solista, con il Trio Johannes (di cui è fondatore insieme a altre due glorie locali: Francesco Manara al violino e Claudio Voghera al pianoforte) e al Quartetto d’Archi della Scala. Ora ritorna in città, nella stagione dell’Unione Musicale, con un’“impresa” musicale che rappresenta un must per tutti i violoncellisti: l’esecuzione integrale delle Suite per violoncello solo di Bach.
Da non perdere la seconda e ultima tappa del percorso: mercoledì 15 maggio 2019 (Conservatorio, ore 21).
Il concerto sarà trasmesso in diretta streaming a cura di dbStrings – il portale per gli strumentisti ad arco (unione musicale).