Il Quartetto Casals festeggia vent’anni di attività e fa il bilancio di questo traguardo: «Quando eravamo molto giovani, un anziano quartettista ci disse che i primi vent’anni servono per imparare a “suonare insieme” e i successivi venti per imparare a “suonare separatamente”. All’epoca eravamo determinati a far coincidere tutte le nostre idee musicali fino all’ultimo millimetro […] e non capivamo realmente quello che intendesse dire, ma ora stiamo cominciando a capire. I primi vent’anni sono stati un periodo di consolidamento per scoprire la voce del quartetto, trovare il modo di lavorare insieme e di parlare di musica, stabilire le regole che guidano le nostre decisioni […]. Fortunatamente, negli ultimi anni abbiamo cominciato a esplorare le possibilità creative di questo consolidamento, per iniziare quindi a “suonare separatamente”: ci permettiamo più variazioni tra le voci, pianifichiamo meno ciò che accadrà sul palco e siamo più flessibili nel modo in cui prendiamo le decisioni».
Con questa nuova consapevolezza, il Quartetto Casals si è gettato a capofitto in un progetto ambizioso: l’esecuzione (in sei concerti) e l’incisione (per Harmonia Mundi) dell’integrale dei Quartetti di Beethoven in compagnia dei quali ora sta girando l’Europa (Londra, Amsterdam, Madrid, Torino, Berlino, Vienna…). Il progetto terminerà proprio nel 2020, anno in cui ricorrono i 250 anni della nascita di Beethoven, che in questo modo sarà anche lui degnamente festeggiato!
Ma non è tutto. Il Casals, che da sempre accoglie la musica contemporanea nel suo ricco repertorio, ha voluto accompagnare alla musica di Beethoven sei opere (una per concerto) appositamente commissionate: una interessante opportunità per ascoltare sotto una nuova luce i grandi classici.
A questo proposito nei due concerti di maggio (martedì 8 e mercoledì 9) sul palcoscenico dell’Unione Musicale verranno eseguiti in prima italiana ReSolUtIo, brano commissionato a Lucio Franco Amanti dalla String Quartet Biennale Amsterdam, ispirato al Quartetto in mi minore op. 59 n. 2 “delle arpe” e il Quartetto Neben del compositore Aureliano Cattaneo, ispirato al secondo dei “Quartetti Razumovsky” e richiesto dalla Wiener Konzerthaus e dalla Ernst von Siemens Foundation.