Nel corso di questa stagione l’Unione Musicale ha schierato nella serie Young alcuni dei migliori talenti italiani, che si stanno affacciando alla ribalta della grande classica.
Tra questi c’è il Quartetto Dàidalos, nato a Novara nell’ottobre 2014 e subito distintosi ottenendo nel 2016 una borsa di studio dell’Associazione Piero Farulli e, l’anno successivo, una dalla Gioventù Musicale d’Italia.
«All’origine del nostro Quartetto – ci hanno raccontato – c’è un’amicizia e una comune passione per la musica da camera. Il nostro gruppo è nato quasi per gioco e abbiamo scoperto poco alla volta l’incredibile mondo del quartetto. Ci siamo appassionati alle infinite possibilità di questa formazione e ci siamo innamorati dello straordinario repertorio a questa dedicato».
Il nome Dàidalos, che deriva dal nome greco di Dedalo, mitico architetto del labirinto, l’hanno scelto come simbolo di colui che crea col pensiero, l’artefice che plasma la propria opera e si identifica con essa.
Sabato 30 marzo (Teatro Vittoria, ore 20) eseguiranno Langsamer Satz di Anton Webern, il Quartetto in mi minore di Verdi e il Quartetto in la maggiore op. 41 n. 3 di Robert Schumann, ma tra tutti il loro preferito è Langsamer Satz: «Siamo molto affezionati a questa pagina di Webern, in quanto è un breve brano di grande espressività che portiamo con noi fin dall’inizio della nostra esperienza e ha segnato diverse tappe della nostra storia». (unione musicale)