Nella mitologia greca Notos era uno dei quattro dèi del vento e aveva il compito di far ruotare la terra nel periodo di transizione tra l’estate e l’autunno, provocando tempeste e pioggia.
Sarà per questo che i quattro musicisti berlinesi del Quartetto Notos hanno portato un vento di novità nel mondo della musica classica!
Lodato da musicisti come Zubin Mehta e Lynn Harrel, il Notos è considerato una delle «più straordinarie formazioni musicali da camera del nostro tempo», di cui pubblico e critica apprezzano la perfezione tecnica, lo straordinario affiatamento e una profonda musicalità che… va dritta al cuore!
Dalla fondazione ad oggi la formazione non solo ha fatto man bassa di premi in concorsi internazionali in Inghilterra, Olanda, Giappone, Italia e Cina, ma ha dimostrato maturità e consapevolezza anche oltre l’ambito musicale.
Nel 2018 infatti il Notos ha restituito il prestigioso ECHO Klassik, il premio della critica discografica tedesca ottenuto l’anno precedente (e raramente assegnato agli ensemble), a seguito della decisione del comitato organizzatore di realizzare un cd contenente brani antisemiti e inumani. La loro presa di posizione ha innescato un movimento di protesta che ha coinvolto molti altri artisti, tra i quali Igor Levit e Daniel Barenboim.
La loro agenda è ricca di inviti: prossimamente sono attesi in Giappone e Cina e terranno concerti alla Wigmore Hall di Londra, alla Tonhalle di Zurigo, alla Konzerthaus di Berlino e all’International House of Music di Mosca.
L’Unione Musicale ha nuovamente intercettato il Quartetto Notos – già invitato nel 2013, nella serie Young, all’indomani dell’assegnazione del primo premio al Concorso Vittorio Gui di Firenze – che sarà a Torino mercoledì 22 maggio 2019 (Conservatorio, ore 21).
Riguardo al programma il Quartetto Notos in una recente intervista ha dichiarato: «Il Quartetto per pianoforte op.25 di Johannes Brahms è sicuramente uno dei pezzi più apprezzati: è semplicemente una delle più grandi opere di musica da camera mai scritte e un pezzo che suoniamo ogni volta volentieri. Ma a prescindere dalle opere fantastiche e famose che fanno parte del nostro repertorio, amiamo anche pezzi meno conosciuti. Ad esempio il Divertissement di Jean Francaix, che a nostro avviso merita di essere al centro dell’attenzione come uno dei classici. Infine Mozart, che è stato il primo compositore ad aver scritto per la formazione di quartetto con pianoforte, il che rende la sua musica ancora più significativa per noi. Quindi posso dire che il programma che eseguiremo a Torino riflette tutti gli aspetti che amiamo del nostro repertorio». (unione musicale)