Una stagione nella stagione, una specie di piccolo festival cameristico di alta proposta classica. È la serie Didomenica, che da ottobre a maggio per dieci concerti porta all’Unione Musicale un pubblico nuovo, diverso, che prende il pomeriggio del giorno festivo come occasione per l’ascolto della buona musica.
Da quest’anno c’è anche la novità di una nuova sede: il Teatro Vittoria, una sala più piccola di quella del Conservatorio, ove la rassegna si è svolta fino alla scorsa stagione, ma più adeguata, già luogo di iniziative dedicate ai giovani. Giovani che sono un po’ una caratteristica di questi concerti: dal lato degli spettatori (molte sono le famiglie che li frequentano) e da quello degli artisti. Tenere fermo il punto di ospitare interpreti di assoluto rilievo non impedisce che tra questi ci siano molti musicisti poco più che ragazzi, promettenti o già affermati.
Il concerto di apertura, per esempio, il 21 ottobre, vedrà il violoncellista neanche trentenne Alessio Pianelli (allievo, tra gli altri, di Giovanni Sollima) che, accompagnato al pianoforte da Andriy Dragan, eseguirà musiche di Fauré, Brahms (la Sonata in Mi minore), Beethoven e una sua spiritosa versione variata del tradizionale siciliano Ciuriciuri. Ancor più giovani i pianisti Filippo Gorini (appena superati i venti anni, ma già vincitore del primo premio al concorso “Telekom-Beethoven” di Bonn), alle prese con Beethoven e Chopin, e Luca Buratto (24 anni e nel proprio palmarès il titolo di Honens Prize Laureate dell’Honens International Piano Competition di Calgary in Canada) che va da Bach a Ravel.
Ci sono poi avvenimenti con al centro la comicità e la letteratura. L’ormai noto e irriverente quintetto di ottoni Gomalan Brass proporrà il 10 febbraio 2019 una rilettura di Gershwin, Bach, Bernstein, Čajkovskij e altri; Stefania Rocca, assieme a un trio (clarinetto, violino e pianoforte), sarà la voce recitante di un’interessante e divertente lettura degli Esercizi di Stile di Quenau (il prossimo 16 dicembre).
E anche le star non mancheranno. Nell’abbonamento – a 120 euro per tutti e dieci i concerti – sono inclusi anche due appuntamenti serali dell’Unione Musicale: il concerto di Krystian Zimerman (il 23 gennaio) e quello conclusivo di Mischa Maisky con I Virtuosi Italiani (il 25 maggio).
La collaborazione con la Fondazione Ferrero, che mette a disposizione il suo Auditorium di Alba per gli ultimi tre concerti pomeridiani, sarà anche l’occasione per incrociare i due pubblici e mettere in contatto più diretto le città di Alba e Torino attraverso uno scambio culturale sempre in nome di un costante elemento: la musica.
Federico Capitoni