All’Unione Musicale un pomeriggio di puro divertimento con il Gomalan Brass Quintet

Eclettico, dinamico, virtuosistico. Tre aggettivi che ben descrivono il Gomalan Brass Quintet, gruppo d’ottoni costituito da cinque raffinati musicisti, prime parti in importanti orchestre italiane: Marco Braito (tromba), Marco Pierobon (tromba), Nilo Caracristi (corno), Gianluca Scipioni (trombone), Stefano Ammannati (tuba).
Dal 1999 – anno della fondazione – il Gomalan conquista pubblico e critica di tutto il mondo con una nuova idea di spettacolo che unisce puro divertimento e un’esecuzione musicale di prim’ordine. Il gruppo infatti si destreggia con disinvoltura all’interno di un repertorio vastissimo, che spazia dal Rinascimento al melodramma e alla musica contemporanea, senza disdegnare incursioni nel repertorio della musica per film in un’avvincente combinazione tra esecuzioni di prim’ordine e verve istrionica.
Domenica 20 febbraio chi si recherà al Teatro Vittoria (ore 16.30) stia pronto, perché a un concerto del Gomalan Brass può succedere di tutto: viaggiare nel tempo (dal Cinquecento di Gabrieli a… Morricone!), ascoltare un’aria d’opera, ballare il tango, scoppiare in una sonora risata…
Il programma proposto tocca sonorità molto diverse e suggestive, con composizioni che esaltano le doti musicali del quintetto spaziando dal celebre Adagio dal Concierto de Aranjuez di Rodrigo allo Lo schiaccianoci di Čajkovskij, fino a Un americano a Parigi di Gershwin, e poi ancora l’inno olimpico scritto da John Williams e una suite da West Side Story di Bernstein. A chiudere il programma un brano scritto appositamente per il quintetto intitolato Balkan Burger: una spassosa pagina con corno solista… in salsa balcanica!
Con il Gomalan Brass Quintet il divertimento inizia dal nome: “Go-mal-an-brass” in dialetto parmense significa “ho male a un braccio”! (unione musicale)